Consiglio comunale Perugia, approvato il bilancio di esercizio 2019 di Afas

Consiglio comunale Perugia, approvato il bilancio di esercizio 2019 di Afas

Consiglio comunale Perugia, approvato il bilancio di esercizio 2019 di Afas

Il Consiglio ha poi approvato con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza ed il voto contrario di quelli di opposizione il bilancio di esercizio anno 2019 dell’Azienda Speciale Farmacie (AFAS). Il Bilancio AFAS 2019, comprensivo delle gestioni delle farmacie per i Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi chiude con un utile d’esercizio di € 175.031 (nell’anno 2018 l’utile è stato di € 711.676,36 mentre nell’anno 2017 l’utile è stato di € 562.378,14).

Nello specifico l’utile di 175mila euro circa deriva dai seguenti dati:

-utile della gestione propria delle Farmacie del Comune di Perugia € 169.737,00 (anno 2018 utile di € 643.145,87, anno 2017 utile € 472.907,63);

  • utile della gestione farmacia di Città della Pieve € 106.205 (anno 2018 utile € 104.418,16, anno 2017 utile di € 82.505,53 – anno 2016 utile di € 57.500,80 – anno 2015 € 48.028,59);

  • perdita d’esercizio della gestione della Farmacia n. 10 San Feliciano (Comune di Magione) € 10.682,00 – (anno 2018 utile di € 9.625,86, anno 2017 utile di € 6.964,98);

Per ciò che riguarda la gestione propria, pur evidenziandosi anche per il 2019 un dato positivo, tuttavia emerge un calo rispetto agli anni precedenti. Ciò è motivato dal sostenimento di maggiori costi di produzione non compensati dal corrispondente incremento dei ricavi. In particole il valore della produzione 2019 rispetto al 2018 è aumentato di € 1.021.324,23 mentre i costi di produzione sono aumentati per € 1.570.559,64, con conseguente effetto riduttivo nel differenziale tra gli stessi. Il differenziale tra valore e costo della produzione per l’anno 2019 si è attestato in € 369.655,75 mentre nell’anno 2018 era stato pari ad € 918.891,16.

Il valore della produzione dell’esercizio 2019 è stato complessivamente pari ad € 19.112.437,58 ed è costituito: per € 18.910.876,09 dai ricavi da vendite e prestazioni e per i restanti € 201.561,49 dagli “altri ricavi”. Nonostante il perseverare dell’andamento riduttivo del settore farmaceutico e la presenza di scontistica connessa allo spirito proprio della farmacia sociale, i ricavi da vendite e prestazioni sono aumentati di € 852.056,42 rispetto al 2018.

Per ciò che concerne il costo della produzione sostenuto nell’anno 2019 lo stesso risulta pari ad € 18.742.781,83 ed è composto principalmente dall’acquisto di merci e materiali di consumo per € 11.968.624,28, da spese per il personale per € 3.996.215,93, da spese per godimento di beni di terzi per € 1.114.065,15, da spese per servizi per € 684.131,28 e da “oneri diversi di gestione per € 703.113,51”; ad eccezione della voce “ammortamenti e svalutazioni”, tutte le altre voci di costo della produzione sono aumentate rispetto all’anno 2018; gli aumenti più consistenti si sono avuti nelle spese per acquisto di merci e materiali di consumo (+ € 846.885,39), voce che comunque è correlata all’incremento delle vendite e nelle spese per il personale (+ € 377.975,97).

La gestione finanziaria, nonostante l’assenza di indebitamento a lungo termine e quindi di interessi passivi sullo stesso, presenta nel 2019 un lieve peggioramento determinato in parte dalla riduzione degli interessi attivi (- €11.795,27) e in parte dall’incremento degli oneri finanziari (+ €11.022,82); quest’ultimi complessivamente pari ad € 60.942,33 si riferiscono alle commissioni per la gestione del POS.

In sostanza, l’utile ante imposte dell’esercizio 2019 è positivo e pari ad € 312.926,11, ma in calo di € 572.053,40 rispetto all’anno precedente, per effetto di quanto detto in merito alla gestione ordinaria.

I ricavi totali della gestione propria consentono, come in passato, di coprire i costi del venduto (comprensivi delle rimanenze di merci) e di ottenere un differenziale positivo; nell’anno 2019 il differenziale positivo (indicato da AFAS come valore aggiunto) è stato pari ad € 7.096.051,143 ed è aumentato dell’1,18% rispetto al 2018.

Circa la situazione patrimoniale, va detto che l’attivo 2019 presenta, rispetto all’esercizio precedente, una riduzione complessiva di € 1.365.814 determinata prevalentemente dalla diminuzione dell’attivo circolante.

L’attivo circolante dell’esercizio 2019 è pari ad € 4.733.825,37 in diminuzione di € 1.540.177 rispetto all’anno precedente, diminuzione imputabile in parte alle rimanenze (-€ 539.072), ai crediti (-€ 262.379), ma soprattutto alle disponibilità liquide (-€ 738.726); queste ultime sono infatti passate da € 2.042.375 dell’esercizio 2018 ad € 1.285.090 nell’esercizio 2019, con una riduzione anche in parte riconducibile all’utilizzo delle stesse per il pagamento delle opere di ristrutturazione delle farmacie (Ponte San Giovanni per circa 23mila euro, San Sisto per 84mila euro e Monteluce per 26mila euro), evitando così il ricorso a finanziamenti esterni;

I crediti a fine esercizio 2019 ammontano complessivamente ad € 574.199 e sono per lo più costituiti da crediti verso clienti (€ 338.446), crediti tributari prevalentemente per IRES ed IVA (€ 143.465) e crediti verso altri (223.456). I “crediti verso altri” comprendono per lo più i crediti verso i Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi per i quali l’azienda gestisce le farmacie comunali; tra questi il credito più consistente è quello verso il Comune di Todi di € 45.513 relativo alla perdita conseguita nell’esercizio 2018 dalla farmacia di Todi gestita da AFAS per conto dello stesso.

Il passivo patrimoniale è caratterizzato, rispetto all’anno precedente, da una consistente riduzione del valore del patrimonio netto che da € 2.503.663,67 dell’anno 2018 scende ad € 940.818,68 nel 2019 ed è dovuto principalmente dalla rettifica degli errori contabili del passato.

I debiti ammontano ad € 6.319.939,94, costituiti prevalentemente da debiti verso fornitori per € 5.600.012,56, debiti tributari per € 111.916,72, verso istituti di previdenza e sicurezza per 204.735,60, altri debiti per € 403.275,06. Nell’esercizio 2019 si è verificata una riduzione complessiva dei debiti per € 148.095

Afas evidenzia i fatti di particolare rilevanza che hanno influenzato la redazione e i risultati del bilancio 2019: tra essi spiccano la pandemia Covid-19, la nomina del Consiglio di Amministrazione avvenuta in data 04/12/2019, ma soprattutto la riorganizzazione dell’ufficio amministrativo iniziata in data 07/01/2020 con l’uscita del “capo ufficio amministrativo contabile” e con l’ingresso provvisorio di consulenti esterni; riorganizzazione tra l’altro ancora in corso.

L’azienda ribadisce il ruolo delle farmacie AFAS, inserite a pieno titolo nel percorso integrato delle altre strutture pubbliche del territorio deputate alla tutela della salute, e conferma il ruolo sociale dell’azienda che si prende cura delle fasce più deboli e vulnerabili anche mediante un paniere di prodotti a prezzo calmierato.

I rappresentanti dell’Azienda nella relazione hanno sottolineato che Afas è un’azienda sana: va ricordato, tra le altre cose, che AFAS corrisponde regolarmente al Comune di Perugia un canone di concessione di € 877.600 e che nell’esercizio 2019 ha erogato servizi ai cittadini per € 996.084,52, con un significativo incremento rispetto all’esercizio 2018, al termine del quale il corrispondente valore era pari ad € 892.046,40. .

L’azienda non presenta debiti verso banche.

Ed infatti il costo complessivo per i nuovi investimenti, pari ad € 544.290 con particolare riferimento al restyling di alcune farmacie, è stato finanziato utilizzando le disponibilità liquide

L’utile della gestione propria pari ad € 169.737,00 verrà ripartito nelle seguenti modalità:

-quanto ad € 16.973,7 pari al 10% dell’utile d’esercizio della gestione propria ad incremento del fondo di riserva legale

-quanto ad € 16.973,7 pari al 10% dell’utile d’esercizio della gestione propria ad incremento del fondo a incremento del Fondo Rinnovo impianti

-quanto ad € 16.973,7 pari al 10% dell’utile d’esercizio della gestione propria ad incremento del Fondo finanziamento sviluppo investimenti

-quanto ad € 97.330,95 a ricostituzione del fondo di dotazione

-quanto ad ulteriori € 21.485,9 ad incremento del fondo di riserva legale.

La capogruppo del M5S Francesca Tizi ha preannunciato un convinto voto contrario sulla pratica perché, dopo le affermazioni del passato sulla bontà dei risultati dell’azienda, oggi vi è sconcerto per quanto emerge dalla documentazione.

Il dato positivo del bilancio di esercizio 2019 è stato ottenuto, infatti, solo a seguito di un ingente ribasso del valore patrimoniale di Afas (meno 62%) necessario per ripianare alcuni gravi errori contabili commessi in passato. Ciò è frutto di una gestione amministrativa e contabile sbagliata che ha determinato una situazione tragica.

E’ grave, infine, che non si riesca a sapere chi abbia commesso in passato tale errore ed in quale esercizio di gestione.

Il consigliere PD Francesco Zuccherini ha concordato con le criticità espresse da Tizi.

Zuccherini ha premesso che Afas rappresenta una risorsa per la città di Perugia; per questa ragione va necessariamente mantenuta come azienda pubblica in ragione delle funzioni sociali che svolge.

Afas va quindi difesa da chi pensa di poterla privatizzare.

Tuttavia Afas va difesa tramite una gestione trasparente e credibile; fattori che nell’ultimo periodo sono venuti a mancare. Si pensi – dice il consigliere – alla questione dell’acquisto di mascherine dall’azienda di uno dei tre membri del cda, alle criticità riguardanti il personale (licenziamenti) al bilancio oggi in esame. Sul bilancio di esercizio 2019 si registrano enormi criticità che compromettono la credibilità della gestione dell’azienda, con oltre 1,2 milioni di debiti dovuti ad errori contabili che hanno determinato un’erosione del patrimonio dell’azienda. Da qui il voto contrario preannunciato dal gruppo PD.

Il capogruppo di Progetto Perugia Francesco Vignaroli ha sostenuto che Afas rappresenta un gioiello della città di Perugia con fatturati altissimi e poiché fornisce un servizio territoriale strategico. Per questo Afas deve restare azienda pubblica.

In merito al bilancio 2019 Vignaroli ha chiarito che non vi è alcuna volontà di nascondere alcunché. Semplicemente nel recente passato (2017-2018) è stato introdotto un nuovo sistema contabile, con controllo di gestione cosiddetto “evolutivo”; a seguito di ciò sono emerse delle mere distorsioni contabili che non hanno determinato alcun depauperamento dell’azienda. Si tratta dunque di un bilancio che conferma l’affidabilità dell’azienda e della sua gestione.

Il consigliere della Lega Alessio Fioroni ha condiviso che l’azienda vada difesa perché è sana e crea ricchezza, avendo tra l’altro 114 dipendenti. Essa mantiene inoltre la sua connotazione sociale. E’ vero che oggi ci sono dei segnali che portano ad una seria riflessione, ma – ha detto Fioroni – abbiamo piena fiducia in questa governance e siamo certi che tutti i dubbi emersi verranno presto fugati.

Per il capogruppo FdI Michele Nannarone Afas è un’azienda che investe tantissimo sul bilancio sociale con molte iniziative e sconti riservati ai cittadini.

Circa il bilancio 2019 Nannarone ha confermato la bontà della gestione di Afas che ha continuato a sviluppare azioni positive, come ristrutturazioni delle sedi, risorse destinate al Comune, ecc. E’ un dato di fatto che dal 2013-2014 con l’avvento del nuovo direttore e del nuovo cda, la gestione di Afas è migliorata ed ha consentito una sorta di ripulitura contabile rispetto ad alcune criticità precedenti.

Questo significa avere senso di responsabilità perché si è scelto di correggere in maniera trasparente queste discrasie.

Anche Giuliano Giubilei si è detto d’accordo con l’affermazione secondo cui Afas va difesa perché è importante per il Comune di Perugia; tuttavia la riduzione del valore dell’azienda fa riflettere e non può essere sottaciuta. E’ chiaro che nei conti di Afas c’è qualcosa che non funziona e ciò è preoccupante perché i bilanci sono una cosa seria. E’ necessario in sostanza che i conti tornino in maniera chiara e trasparente.

Il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni è tornato sulla vicenda dell’acquisto delle mascherine, evidenziando che la questione è stata chiarita in sede di commissione controllo e garanzia. Lì è emerso che al momento dell’acquisto vi era una certa urgenza e che l’azienda fornitrice era l’unica in Umbria dotata di adeguata certificazione. Si è quindi scelto di tutelare la salute pubblica.

In replica l’assessore Bertinelli ha spiegato che con i nuovi principi contabili (controllo evolutivo) si possono determinare delle correzioni contabili che non inficiano la bontà dei bilanci dell’azienda e senza influire sulla trasparenza e la bontà di Afas.

Afas, secondo l’assessore, si conferma azienda in salute, avendo azzerato i debiti, garantito risorse al Comune per oltre 8 milioni, effettuato investimenti sulle sedi, fornito servizi ai cittadini. Per questo non vi è alcuna intenzione da parte del Comune di privatizzarla.

In conclusione Bertinelli ha chiarito che le rettifiche contabili sono solo una rappresentazione del bilancio più circostanziata e non determinano un impoverimento dell’azienda.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*