Vaccino anticovid, si iniziano a vedere i primi effetti in Umbria

Vaccino anticovid, si iniziano a vedere i primi effetti in Umbria

Si iniziano a vedere gli effetti del vaccino anticovid in Umbria. I sanitari e gli over 80, nell’ultimo periodo, sono quelli meno contagiati. Lo hanno detto Carla Bietta e Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico durante la conferenza stampa di aggiornamento settimanale.

Buone notizie per gli operatori sanitari e gli over 80 chiamati tra i primi chiamati a vaccinarsi. «Si vede che da quando è cominciata la vaccinazione – ha spiegato Bietta – mentre nella popolazione c’è una crescita di contagi tra il 25 dicembre e fino al 5 febbraio, non è così alta tra gli operatori sanitari che dall’inizio di febbraio cominciano a diminuire come numerosità di casi».

L’avanzamento della campagna vaccinale antiCovid in Umbria, con oltre 150mila somministrazioni di vaccino finora effettuate, oltre 28mila prenotazioni in tre giorni da parte delle persone estremamente vulnerabili, e un andamento dell’epidemia caratterizzato da una prevalenza altissima delle varianti del coronavirus. Questi i punti principali al centro della videoconferenza stampa settimanale di aggiornamento sulla pandemia in Umbria, alla quale hanno preso parte stamattina l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, il commissario straordinario regionale per l’emergenza coronavirus, Massimo D’Angelo, il dottor Marco Cristofori e la dottoressa Carla Bietta, del Nucleo epidemiologico regionale. Presenti anche gli amministratori unici di Umbria Digitale, Fortunato Bianconi, e Umbria Salute e servizi, Giancarlo Bizzarri.

“Abbiamo già somministrato oltre il 92% delle dosi di vaccino consegnate – ha rilevato l’assessore alla Salute, Coletto – e se le consegne saranno regolari, siamo in grado non solo di continuare in questo trend positivo, ma di incrementare e accelerare le somministrazioni. A questo scopo, la presidente Tesei ha ribadito anche nelle ultime ore la richiesta di una maggiore dotazione di vaccini per l’Umbria”.

“Ed è fondamentale – ha aggiunto – che si raggiunga il maggior numero di adesioni alla campagna vaccinale, così da ottenere l’auspicata immunità di gregge. Le evidenze scientifiche e l’esperienza degli altri Paesi ci mostrano come tutti i vaccini siano efficaci e dunque esortiamo tutti ad aderire. Allo stesso tempo, mentre mettiamo in atto ogni strumento che possa limitare le infezioni e poter allentare le attuali restrizioni, prosegue il nostro impegno sul fronte delle cure con gli anticorpi monoclonali e con le terapie domiciliari”.

Il commissario D’Angelo ha fatto il punto sulla campagna vaccinale, rilanciando l’appello dell’assessore Coletto all’adesione massiccia da parte degli umbri. Delle oltre 150mila dosi somministrate, più di 65mila quelle agli over 80, 41mila agli operatori sanitari, 18mila per quelli scolastici, oltre 8mila per ospiti delle Rsa, le residenze sanitarie assistite, e 3.336 per le forze dell’ordine. Per quanto riguarda le persone estremamente vulnerabili, su una platea di circa 60mila, se ne sono prenotate dal 31 marzo a oggi 28mila, il 45 per cento.

“La campagna vaccinale procede speditamente – ha detto – e abbiamo utilizzato parte delle scorte per non interrompere la vaccinazione in attesa di nuove consegne. Sabato (sabato 3) pomeriggio e domenica 4 per l’intera giornata le vaccinazioni saranno sospese: una pianificazione decisa per evitare disguidi in particolare per le persone cui viene somministrato il vaccino Pfizer. Per mercoledì prossimo, infatti, ci è stato assicurato l’arrivo di 25mila dosi di Pfizer, ma ne teniamo comunque 3.500 dosi per essere pronti a vaccinare giovedì, nel caso non dovessero arrivare”.

Ieri, intanto, sono state consegnate 7.500 dosi Astrazeneca ai medici di medicina generale per le vaccinazioni delle persone della fascia di età 70-79 anni, che verranno poi chiamate dagli stessi medici per età decrescente. Ai medici di medicina generale saranno consegnate anche 4.400 dosi di vaccino Moderna, per vaccinazioni a domicilio.

Oggi arriveranno in Umbria 18.700 dosi di Astrazeneca, con una quota di circa 10mila riservata per i 70enni e circa 8mila per i caregiver. La Regione terrà circa 1.200 dosi come riserva.

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