Mascherine in fabbrica, Davide Tutino difende Anita, scrive lettera a Cucinelli

Mascherine in fabbrica, Davide Tutino difende Anita, scrive lettera a Cucinelli

Mascherine in fabbrica, Davide Tutino difende Anita, scrive lettera a Cucinelli

“Mi rivolgo a lei come a un amante del sapere, della bellezza, della giustizia. Lei ha detto e scritto di voler realizzare un capitalismo umanista, che metta al centro l’uomo, ma la sua ditta sta cadendo in errori, pericolosi per i lavoratori, per il diritto, per la dignità umana”. Comincia così la quarta lettera di Davide Tutino indirizzata a Brunello Cucinelli.

Davide Tutino è dalla parte di Anita Mariani, una lavoratrice della azienda Cucinelli sospesa da lavoro perché rifiuta di indossare la mascherina. “Per la terza volta una lavoratrice, una giovane donna di nome Anita Mariani, è stata sospesa dal lavoro, perché rifiuta l’obbligo illegittimo di indossare la mascherina, e perché come sindacalista della FISI esprime pubblicamente il proprio pensiero. L’obbligo di indossare la mascherina in fabbrica è illegittimo – scrive Tutino nella lettera -, in quanto questo dispositivo sanitario viene imposto a partire da un protocollo di Confindustria e dei sindacati di regime, protocollo che non ha alcuna forza di legge”.

Senza dignità

E rivolgendosi a Cucinelli scrive: “La sua ditta, signor Cucinelli, in questo modo si impadronisce del corpo dei lavoratori, rendendoli meno che uomini, rendendoli cose senza dignità, delle quali il padrone può disporre. I nostri corpi non appartengono a Confindustria, non appartengono ai sindacati, non appartengono ai padroni. Anita Mariani sta difendendo i diritti umani e costituzionali anche suoi, signor Cucinelli, anche i diritti dei padroni, anche quelli del tiranno”.

Sciopero della fame

Tutino ha iniziato lo sciopero della fame per questo motivo: “Per questa ragione da sei giorni sono in sciopero della fame, ho cambiato il mio nome in Anita Mariani, la cui lotta è per noi tutti.
Per questo la notte tra il 16 e il 17 giugno ho dormito nel suo paese, nella splendida piazza di fronte alla sua casa, signor Cucinelli. Ho dormito a terra, sotto le stelle, confidando di poter ricevere ascolto, e tornerò a farlo. Le chiedo di ricevere e ascoltare l’avvocato di Anita, cosa fin qui negata. Le chiedo di smettere di perseguire questa giovane donna per le sue giuste battaglie in difesa dei lavoratori, delle donne, dell’umanità. Le chiedo di tornare alla sua scienza, a ciò che le è ben noto, che gli esseri umani non furono fatti per viver come bestie, ma per seguir virtute e conoscenza”.

Ed infine: “Torni a fare il bene della sua terra, torni a credere alla bellezza, torni ad ascoltare questa giovane donna”.

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