Segretario Lega Riccardo Marchetti, le sue prime dichiarazioni
Riccardo Augusto Marchetti, segretario della Lega, ha tenuto il suo discorso al Centro Capitini a Perugia in occasione dell’Assemblea regionale del partito umbro della Lega. Durante il suo intervento, Marchetti ha affrontato diversi temi di rilevanza politica.
Uno dei punti chiave del discorso è stato l’approccio alle prossime elezioni comunali, con quasi 60 comuni umbri pronti a votare, compreso il capoluogo. Marchetti ha sottolineato l’importanza di riconfermare i sindaci uscenti della Lega, definendoli “un esempio per tutti”. Ha enfatizzato che è una regola non scritta garantire il successo degli amministratori uscenti, e questa regola vale sempre e comunque.
Il segretario della Lega ha anche sottolineato l’importanza di ripartire dai territori e di diventare interlocutori credibili per le associazioni, imprese e lavoratori. Ha posto l’attenzione sulla questione della sicurezza e sull’emergenza immigrazione, sottolineando la necessità di gestire quest’ultima nel migliore dei modi, considerando l’Umbria come una piccola regione.
Marchetti ha sottolineato l’apertura della Lega alle forze civiche che condividono il loro progetto e che desiderano essere parte attiva. Ha inoltre espresso fiducia riguardo alle prossime elezioni europee e regionali, affermando che il centrodestra rimane unito e compatto.
Il segretario ha concluso il suo discorso sottolineando l’entusiasmo intorno alla prossima tornata amministrativa e considerando il voto come una valutazione palese dell’azione di governo nazionale, che secondo lui è stata positiva nonostante le difficoltà.
Il Segretario della Lega Marchetti ha affermato che il centrodestra rimane unito e compatto. Sì, lo spero, purchè Salvini si metta “calmo” e non crei difficoltà alla Presidente Meloni. Oggi più che mai il Governo ha necessità di compattezza e di un’unica voce, quella della Meloni. Altrimenti rischiamo che si ripetra il film del 2011. La sinistra, sia italiana che europea, è pronta a mettere in atto il “golpe del 2011, orchestrato da Merkel e Sakozy e da Napolitano, fedele alla ben nota “democrazia guidata” che è una contraddizione in termini.