Puletti (Lega), strategie per sopperire all’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli

Una banca del latte materno in Umbria, proposta di legge Puletti (Lega)

Mettere in campo anche in Umbria le strategie necessarie per migliorare l’approvvigionamento e la disponibilità di grano e cereali, e sopperire all’aumento vertiginoso dei prezzi dei prodotti agricoli dovuto al conflitto armato tra Russia e Ucraina”. È quanto richiede il consigliere regionale Manuela Puletti (Lega), annunciando la presentazione di un’interrogazione alla Giunta.


Ufficio stampa Regione Umbria


“Di fronte allo scenario che si sta prefigurando in seguito alla guerra nell’est Europa – spiega Puletti – occorre attivarsi celermente anche in Umbria: dopo la pandemia, l’aumento delle bollette di luce e gas e l’impennata del prezzo della benzina, non possiamo permettere ulteriori salassi a famiglie e imprese. Dobbiamo lavorare per far fronte a un’eventuale emergenza degli approvvigionamenti, iniziando a programmare la coltivazione di terre in disuso per colture proteiche, incentivando gli agricoltori con delle specifiche premialità e mettendo a sistema anche il patrimonio immobiliare fondiario di proprietà dell’ente”.

“Alla fase di criticità economica e sociale scaturita dalla pandemia e dalle misure restrittive – sottolinea Manuela Puletti – è seguito un periodo altrettanto complesso dovuto all’aumento delle bollette di luce e gas che ha messo in ginocchio famiglie e imprese. Il conflitto armato che si è innescato tra Russia e Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione, causando un incremento del costo delle fonti energetiche e dei prodotti agricoli e agroalimentari, in particolar modo grano e cereali che vedono Russia e Ucraina tra i principali Paesi esportatori”.

“Alla luce del perdurare del conflitto – continua il consigliere regionale della Lega – è importante avviare anche nella nostra regione le strategie necessarie per consentire una maggiore autonomia produttiva, attivando, ad esempio, un piano d’azione per dotare l’Umbria nel medio-lungo periodo di una produzione cerealicola. A tal proposito la Regione Umbria potrebbe effettuare una ricognizione del proprio patrimonio immobiliare fondiario in disuso da poter destinare alla produzione di grano, mais, soia e cereali, coinvolgendo con un sistema di incentivi le aziende agricole umbre interessate. Altro aspetto da valutare – conclude Puletti – è la richiesta in sede di Conferenza Stato-Regioni di rinviare l’entrata in vigore della nuova Pac e di allentare i vincoli ambientali che gravano sulle aziende agricole, impedendone una produzione in grado di far fronte autonomamente alla domanda interna”

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