
Nicola Gratteri al Festival del Giornalismo parla del nuovo decreto legislativo
Connessione tra mafia e potere. E’ quanto ha spiegato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri all’incontro “Mafie d’Europa ai tempi della pandemia” nel contesto del Festival del giornalismo di Perugia.
Fonte: Futura News
“Il potere ha bisogno di interloquire con le mafie per conservare lo stesso. Ecco perché le mafie, ancora oggi nel 2022, esistono e sono più ricche perché si sono trasformate, perché sono presenti dove c’è da gestire denaro e potere, il denaro è tanto, soprattutto provento dal traffico internazionale di cocaina. E con questo denaro la criminalità si sta comprando a prezzi da outlet tutto ciò che è in vendita in Europa”.
Se la stampa non è libera di scrivere anche di indagini, la notizia non c’è e si dà l’impressione che il problema non esista, soprattutto quando si parla di un fenomeno endemico come le mafie”. E’ l’allarme che lancia Gratteri riferendosi al nuovo decreto legislativo entrato in vigore nel novembre 2021 che regola i rapporti tra la stampa e gli uffici del pubblico ministero.
“Si tratta di misure limitanti per i giornalisti e rappresentano un’involuzione per la libertà di stampa” – ha detto -. La normativa cui fa riferimento Gratteri prevede, tra le misure più rilevanti, che il pubblico ministero – titolare delle indagini e, quindi, primo responsabile dei rapporti con la stampa – possa interagire con i giornalisti “esclusivamente tramite comunicati ufficiali” o, se le notizie hanno una notevole rilevanza pubblica, “tramite conferenze stampa”. Con questi nuovi paletti, ad esempio, i cronisti non potranno più provare a mettersi in contatto con gli inquirenti per conoscere alcuni dettagli dell’indagine. Il tutto per tutelare la presunzione di innocenza delle persone indagate.
Commenta per primo