
I grandi festival fanno crescere il turismo, bene Perugia e Spoleto, un po’ meno Assisi
I grandi eventi fanno registrare un aumento di presenze oltre il 30% rispetto ai flussi pre Covid. In particolare Perugia con Umbria jazz e Spoleto con il Due Mondi. Lo riporta oggi il Corriere dell’Umbria, in un articolo a firma di Sabrina Busiri Vici, pubblicando un’intervista a Simone Fittuccia presidente di Federalberghi.
“Spoleto sull’onda della promozione che arriva dalla fiction Don Matteo ha fatto un buon aprile e maggio – spiega Fittuccia – e ora il festival sta proseguendo con tassi di occupazione media molto alti. Parliamo del 90% nel fine settimana e del 70-75% nell’infrasettimanale”. Il presidente di Federalbergi, inoltre, specifica: “Valori assolutamente fuori dalla norma per Spoleto anche rispetto al 2019, siamo infatti al 30-40% in più di presenze”.
Non si può dire altrettanto per Assisi, da sempre in vetta per presenze turistiche: 260 mila registrate nel 2019. “Assisi sta ora soffrendo il fatto che i numeri importanti erano realizzati dall’arrivo dei pellegrini con i viaggi organizzati – riporta Fittuccia-. Il Covid però ha stravolto questo modo di fare turismo che è cambiato lasciando una flessione importante nelle presenze del territorio pari al 30-40%. Qui i viaggi gli spostamenti e i servizi legati al tempo libero come ad esempio allo sport, alla cultura, non riescono ancora a colmare il vuoto lasciato dai viaggi organizzati. La Città Serafica è la realtà più in sofferenza della regione, sotto il profilo turistico, proprio a causa degli effetti collaterali lasciati dal Covid”.
Buone le prestazioni che si riscontrano a Todi, Orvieto, al Trasimeno, mentre Gubbio è in linea con il passato. Siamo, infine, al +15-20% nella Conca Ternana grazie alla forza attrattiva crescente delle Cascate delle Marmore e della Valnerina con le sue mete adatte al turismo esperienziale.
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