di Alexandru Cenusa
Frecciarossa, a Perugia, Chiusi lancia una sfida o una preghiera?
Il sindaco di Chiusi presenta il progetto di Co – Marketing “Toscana e Umbria in Treno”, e lancia la provocazione: “Perugia si colleghi al Frecciarossa di Chiusi”. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, tenutasi a Perugia, presso la sede del giornale “Il Corriere dell’Umbria”, sono intervenuti il sindaco di Chiusi, Juri Bettolini, la sua vice Sindaco, Chiara Lanari, Bruna Caira, direttrice tecnica della rete di imprese aperta “Etruria Experience”, e il Dott. Serafino Lo Piano, direttore vendite della Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia.
Il progetto, nato per iniziativa del Comune di Chiusi, mira essenzialmente a promuovere ed incrementare il turismo nelle terre della Val di Chiana, della Val D’Orcia e nei territori tra senese e grossetano, con uno sguardo alle zone umbre del Trasimeno e di Città della Pieve.
Cuore del progetto: la neo acquisita fermata del Frecciarossa a Chiusi. Tale servizio è infatti la “conditio sine qua non” del progetto che, a detta dei presentatori, consentirà ampi sconti e visite guidate dei territori. Nelle simulazioni sul portale dedicato “Toscana Umbria in Treno”, proiettate durante la conferenza, si è potuto apprezzare che le offerte ivi proposte sono finalizzate anche alla concomitanza di eventi di carattere culturale, e ad altre manifestazioni di vario genere caratteristiche dei territori coinvolti nel progetto. Etruria Experience, rete di imprese che ha dato forma al progetto, assicura che l’intenzione è quella di allargarlo sempre di più all’Umbria. Per adesso sono disponibili pacchetti legati a normali soggiorni e visite guidati nella zona del Trasimeno, anche in concomitanza con il palio delle barche di Passignano.
“Non vogliamo riconoscimenti per aver ideato, portato avanti, ed infine realizzato questo progetto. Vogliamo che anche Perugia faccia la sua parte nell’interesse dei suoi stessi territori, e più in generale dello sviluppo economico e turistico del Centro Italia. Abbiamo bellezze poco conosciute. I flussi turistici si concentrano sempre verso le mete rinomate e le grandi città. Queste ultime ormai non ce la fanno più. La vivibilità è in picchiata. Ecco perché dico che non è solo un opportunità turistica, ma anche un opportunità di sviluppo di entrambi i territori” – ha spiegato il sindaco Bettolini che ha poi lanciato la sua proposta – “Crediamo che grazie a questo nuovo servizio Chiusi potrà divenire la “Periferia buona di Roma”, con le ovvie ricadute occupazionali, economiche e, perché no, anche di aumento dei valori immobiliari del caso. Anche Perugia e Siena possono ambire a beneficiare di tutto ciò. Il nostro capoluogo di provincia ha già istituito un autobus navetta per collegare la città al Frecciarossa; pertanto invitiamo Perugia a fare altrettanto”.
Bettolini ha quindi lanciato la sua “sfida” a Perugia dichiarando -“Attualmente un perugino che si vuole muovere su Roma ci mette 2:20 con l’intercity 531 che parte da Perugia Fontivegge alle 06:40. Noi proponiamo 40, o 45 minuti, di autobus fino a Chiusi, per salire sul Frecciarossa, ed impiegarci complessivamente 1 ora e 50, o 2 ore”. Il sindaco di Chiusi si è poi spinto a fornire anche dettagli tecnici dell’eventuale servizio. “Perugia attesti questo autobus navetta presso Pian di Massiano, capolinea anche del people mover Minimetrò. Partenza alle 7 del mattino. Si potrà così fornire un servizio più veloce, e con anche la possibilità di lasciare l’auto parcheggiata in una bella zona della città. Se Perugia non accetta di farlo da sola, siamo anche pronti a co-finanziarlo noi come comune di Chiusi”.
Insomma i toscani hanno lanciato quello che sembrerebbe, a prima vista, un guanto di sfida. Eppure non tutto è così lineare come sembra. Dalla decisione di Perugia molto probabilmente dipende il futuro della fermata stagionale del Frecciarossa a Chiusi. Per ammissione di tutti i presenti infatti, tale fermata è stata concessa a condizione di un forte riempimento del treno presso la città toscana. Il sindaco Bettolini ha pertanto lanciato una sfida che, oltre ad essere rivolta a Perugia, è rivolta anche ad un destino incerto per il nobile servizio ferroviario concesso al piccolo borgo toscano. A questo punto potrebbe essere proprio il capoluogo umbro a decidere le sorti di Chiusi, delle sue ambizioni, dei suoi desideri, e di quelli di tutti i territori circostanti, sia della bassa Toscana, che dell’alta Umbria.
La domanda è quindi: accettare, sia pur temporaneamente, l’isolamento di Perugia e della regione, e quindi finanziare un autobus (un’altro…) che percorra il martoriato raccordo Perugia – Bettolle per arrivare a Chiusi, in attesa che la classe politica locale riesca a porre rimedio all’attuale situazione? Oppure concentrare gli sforzi per trovare soluzioni “in – house” sul territorio umbro?
“Agli amministratori perugini dico: scegliete con consapevolezza e senza guardare al “fosso”. Dobbiamo far crescere il territorio. Per farlo dobbiamo lavorare insieme. Propongo questo “Patto del Nazareno” tra Perugia e Chiusi” – è stato l’accorato appello di Bettolini agli amministratori locali umbri, rappresentati in sala dai soli sindaci della zona del pievese e di parte del trasimeno.
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