
Omicidio De Paoli, avvocato Mecchi: “In auto 4 dna diversi, chi c’era con Samuele?”
di Marcello Migliosi e Morena Zingales
«In macchina c’erano altre persone». Ne è convinta l’avvocato Marilena Mecchi, il legale che difende il papà, la mamma e il fratello di Samuele de Paoli, il ragazzo trovato morto nudo in un fosso a Sant’Andrea delle Fratte di Perugia, nell’aprile di 2 anni fa. Mamma Sonia e il fratello hanno, infatti, revocato l’incarico all’avvocato Walter Biscotti che, insieme a una collega, fino a qualche giorno fa seguiva il caso.
Mecchi – intervistata telefonicamente da Umbria Journal – dice di essere contenta della decisione presa dalla Procura Generale: «Va bene, ma vogliamo altri accertamenti» – dice l’avvocato. La Procura generale di Perugia ha chiesto il giudizio con l’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti della trans Patrizia accusata della morte di De Paoli. Su disposizione del Procuratore Generale, Sergio Sottani, è stata fissata al 15 marzo l’udienza preliminare dal Gip per la decisione dell’eventuale rinvio a giudizio.

«Altre persone era dentro la macchina, è la prima versione, quella a caldo, che la trans ha dato durante l’interrogatorio iniziale. Ne sono convinta e rimarco anche il fatto che nella macchina sono stati trovati quattro dna maschili, tre profilattici con il dna di altrettante persone. In auto non potevano esserci soltanto De Paoli e la trans – insiste l’avvocato.
La famiglia vuole sapere di chi sono questi dna, vanno comparati con le persone che stavano con Samuele quel giorno e va accertato chi c’era con lui. Siamo convinti che De Paoli non è morto in quel canale, ma è stato portato in un secondo momento. Se è stato portato la dinamica è totalmente diversa da quella che è stata raccontata fino ad ora. Se sono coinvolte altre persone devono essere accertate altre responsabilità. La mamma ha diritto di sapere come sono andate le cose.
Esiste una coperta e degli asciugamani, sporchi di sangue, trovati a casa dell’imputato che sono stati refertati, ma non abbiamo le analisi. Vogliamo capire qual è stata la dinamica quella sera. Secondo me – rimarca l’avvocato Mecchi – non è vero che c’è stata una colluttazione. Samuele è stato portato lì già morto, anche perché i video riprendono l’auto, nessuna ha ripreso Samuele De Paoli al volante. Se la trans e il ragazzo fossero stati soli non avrebbero trovato altri profilattici con Dna diversi.
C’erano altre persone e noi vogliamo vederci chiaro su quello, chi c’era e cosa è successo veramente che non è quello che è stato raccontato. Samuele non aveva graffi sul corpo, così come la trans. Se c’è stata una colluttazione i graffi dovrebbero essere presenti anche nel corpo. Troppe cose non tornano, anche la presenza del sangue nel sedile posteriore della macchina. Io onestamente – conclude Mecchi – dalla posizione del corpo verrebbe da pensare che sul sedile posteriore c’è stato portato De Paoli già morto. E’ una mia teoria e anche la famiglia ne è convinta».
Morte De Paoli, presentata l’opposizione del legale del padre di Samuele
Commenta per primo