
Indagine su prenotazioni e vaccini, Carabinieri Nas acquisiscono liste di autocertificazione
Al centro dell’indagine dei Carabinieri del Nas, che starebbero verificando legittimità delle prenotazioni per i vaccini per alcune categorie, ci sarebbero le liste dei nomi delle categorie prioritarie ed extra a Umbria Digitale e Umbria Salute. A riportarlo è il Corriere dell’Umbria di questa mattina, a firma di Alessandro Antonini.
Si tratta, secondo quanto scrive il quotidiano, di liste autocertificate da enti, associazioni e ordini di provenienza e le linee guida ministeriali adottate al momento delle prenotazioni.
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Il nucleo anti sofisticazione indaga sulla rispondenza dei requisiti di alcune persone inserite
Nel mirino dei carabinieri, quindi, le singole posizioni, indagine scattata da segnalazioni ed esposti. «I casi in questione hanno già ottenuto la somministrazione della prima dose vaccinale – scrive il Cdu -. Tra le categorie extra ci sono quelle inserite come servizio pubblico essenziale. Dagli avvocati ai magistrati passando per gli operatori di pompe funebri alle associazioni di volontariato e simili».
Tra queste anche i Coc e la ProCiv che hanno visto l’inserimento in lista di sindaci, assessori e funzionari comunali. «Ma sotto la lente del Nas – scrive ancora il quotidiano diretto da Davide Vecchi – ci sono anche alcune categorie prioritarie così definite anche nel nuovo piano vaccinazioni del governo Draghi vedi il personale scolastico».
Al momento, seppure la priorità è stata riassegnata ai soggetti fragili e alle fasce d’età dal più anziano al più giovane le categorie prioritarie restano e sono:
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operatori sanitari,
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ospiti rsa,
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over 80,
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forze armate
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personale del mondo dell’istruzione
In Umbria su 132.620 dosi somministrate dall’inizio della campagna vaccinale ci sono 4.441 dosi che sono state inserite nella categoria “altro”, riferita ai servizi essenziali di cui sopra poi stoppata da Draghi e 7.004 di “personale non sanitario”.
Si tratta di figure tecniche e delle pulizie che lavorano in ambito clinico, ospedaliero e non. Proprio in queste fasce si annidano eventuali furbetti. Nel caso dell’Umbria la quota complessiva sotto le diciture “altro” e “personale non sanitario”, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, rappresentano l’8,6% del totale. Ale.Ant.
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