Coronavirus, in Umbria più guariti e meno morti rispetto a media nazionale

Coronavirus, in Umbria più guariti e meno morti rispetto a media nazionale

Più guariti e meno morti in Umbria rispetto alla media nazionale italiana. E’ quanto riportato nella tabella realizzata dall’analista Salvatore Sonni. “La tabella riporta alcuni dati statistici di interesse generale – scrive Sonni – esplicitati a livello globale e per le singole regioni italiane. Di particolare interesse – spiega – ci sembra l’indice definito dal rapporto guariti/deceduti che indica il numero di guariti che si registrano, per ogni deceduto”.

Il valore 1, sta a indicare che ogni due ammalati, uno guarisce ed uno muore (rapporto 1:1). Il valore medio in Italia è ad oggi di 1,42. La tabella evidenzia notevoli differenze fra le varie Regioni, passando da un buon 3,74 del Friuli Venezia Giulia a un risicato 0,54 delle Marche. Più alto è il valore più guariti ci sono, viceversa quando è più basso. L’Umbria ha un 1,82, un dato che supera la media nazionale.

Abbiamo intervistato Salvatore Sonni che ha risposto ad alcune nostre domande.

A cosa possono essere dovute tali sensibili differenze? “Sicuramente – risponde Sonni – incide la tempistica dei periodo necessario affinché si verifichino i due eventi: guarigione-decesso , poiché la guarigione richiede tempi lunghi per via delle lunghe degenze necessarie per le cure, e per il doppio tampone faringeo da effettuare per la certificazione della guarigione stessa. Il decesso non sempre richiede tempi lunghi ma si verifica in tempi più brevi rispetto a una degenza, quando non avviene in tempi brevissimi.

Può incidere anche il sovraccarico di lavoro negli ospedali? “Sulla maggiore o minore “bontà” di questo indice, può incidere anche il sovraccarico di lavoro nei vari ospedali e dalla relativa di disponibilità immediata delle attrezzature e del personale medico-infermieristico. Incide anche l’anzianità di contagio della zona, poiché nelle zone a contagio più recente, mentre si registrano già nel breve dei casi di mortalità, occorre attendere i tempi di degenza per avere poi i casi di guarigione. Resta però il fatto che le differenze sono sensibili ed anche zone di contagio più recenti hanno in alcuni casi  indici più virtuosi, come il Lazio, ché ha un indice di 2,29

C’è dell’altro? “Riteniamo che potrebbe anche esserci dell’altro ma  forse sarà il caso di riflettere  meglio e attendere ancora un po’ per verificare più avanti l’andamento, data la delicatezza della problematica!”


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