Perugia, allievi del liceo musicale Mariotti in chiave jazz

Perugia, allievi del liceo musicale Mariotti in chiave jazz

Perugia, allievi del liceo musicale Mariotti in chiave jazz

Se un concerto si chiude con un bis ed il pubblico entusiasta accompagna con il battito delle mani significa che è stato un successo. È andata proprio così, lo scorso martedì, sulle note di “Nostalgia in Times Square” di Mingus, brano con il quale gli allievi del progetto “Alla scoperta del jazz” hanno concluso la loro coinvolgente esibizione presso il Chiostro del Museo Archeologico Nazionale di Perugia.

L’evento è stato il punto d’arrivo di un cammino iniziato a metà febbraio da una ventina di alunni del Liceo Musicale “A. Mariotti” sotto la guida dei docenti Claudia Aliotta, Sebastiano D’Onofrio ed Alberto Mommi che hanno curato le lezioni settimanali del percorso didattico finanziato dal Miur, attraverso il quale i ragazzi hanno avuto la possibilità di muovere i primi passi nel jazz ed imparare gli elementi basilari di questo genere musicale.

Il concerto è stato aperto dagli allievi del biennio con lo strumentale “Cantalupe Island” di Hancock, seguito da “In a Mellow Tone” di Ellington, “They’ Can’t Take that Away from me” di Gershwin e la notissima “Hello Dolly”, dall’omonimo musical di Jerry Herman, diretti ed arrangiati dal maestro D’Onofrio e cantati con grinta e personalità da Paloma Ligi.

Nella piccola band, al banjo e alla chitarra Edoardo Granocchia, Rachele Petrisanti al basso, Davide Nazzini al clarinetto, Flavio Dalu alla chitarra, Riccardo Piandoro alla batteria e Sergio Cippicciani alla tromba. Per la preparazione del concerto è stato sicuramente di grande aiuto anche la masterclass tenuta dal Maestro Marco Postacchini, che in qualità di esperto esterno, ha approfondito con gli alunni aspetti fondamentali del jazz e curato con attenzione le pratiche legate all’improvvisazione.

Il gruppo del triennio, diretto da Mommi, sassofonista veterano della Perugia Big Band, ha proposto un programma, tutto su arrangiamenti del band leader, che ha spaziato da una pietra miliare di Miles Davis come “So What” a “In Walked Bud” di Monk, passando per celebri standard come “Lady Bird” di Dameron e “Lullaby of Birdland”, cavallo di battaglia di Sarah Vaughan, interpretato con grazia e disinvoltura da Pepita Francia. Oltre ad un classico come “Take di ‘A’ Train” di Strayhorn, sigla dell’orchestra di Duke Ellington, diretto ed arrangiato da D’Onofrio, gli allievi più grandi hanno eseguito anche il notissimo “Tenor Madness” di Sonny Rollins mettendosi in luce per tutta l’esibizione per l’affiatamento e la buona qualità del suono, oltre che per i momenti dedicati all’improvvisazione che hanno avuto come protagonisti Federico Malfagia al sax tenore, Gabriele Renzini alla tromba, e i due pianisti Manrico Marcagnani e Alessandro Bellachioma.

Ottimo il supporto ritmico del batterista Cesare Guerrini, affiancato al basso da Giorgio Pascoletti e Giacomo Laoreti, che ha dato il suo contributo anche alla chitarra elettrica; non meno importante il ruolo degli altri fiati della formazione, sia nell’insieme che nei soli, con Daniele Gugliotta al sax baritono, e i clarinettisti Giuditta Corazzol ed Alessandro Biagioli, quest’ultimo anche al clarinetto basso.

 

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