Licenziamento Colussi, Solinas, occorre una svolta seria anche in Umbria
PERUGIA – Voglio esprimere il mio sconcerto per la volontà della Colussi di procedere al licenziamento di 125 tra operai ed impiegati dello stabilimento di Petrignano di Assisi. L’azienda qualche tempo fa aveva promesso investimenti e messo in campo l’eventualità di un numero limitato di esuberi. Ora anche questa realtà imprenditoriale umbra disattende completamente gli accordi presi e compromette l’occupazione di un terzo dei suoi addetti al sito produttivo.
Se è questa l’inversione di tendenza nel PIL e nell’economia umbra annunciata dal governo regionale qualche settimana fa, c’è da chiedersi dove realmente si verifichino questi segnali di ripresa e in tasca di chi vada a finire questa percentuale di Prodotto interno lordo guadagnato. Colussi, Perugina, Merloni, Novelli, Trafomec, e altre realtà aziendali di fatto licenziano o chiudono i battenti. Centinaia di imprese commerciali continuano a sparire dal panorama regionale. Manca una politica industriale a livello nazionale e occorre una svolta seria anche in Umbria, con investimenti pubblici ed un impiego delle risorse europee che porti realmente ad un rilancio del lavoro.
Il clima generale creatosi con le riforme degli ultimi governi cosiddetti di “centrosinistra” che destrutturano e precarizzano il lavoro, all’insegna di una deleteria “flessibilità”, ha portato alla riduzione dei salari e degli stipendi, con il persistere di una netta differenza tra uomo e donna, e all’approvazione di misure e rendono facili i licenziamenti.
Commenta per primo