Trasporto pubblico locale su gomma, sindacati in stato di agitazione
Dopo la convocazione di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, e Faisa Cisal, da parte della società Busitalia, venerdì 14 giugno, in relazione alla riduzione immediata dei servizi di Trasporto pubblico locale (tpl) su gomma, che interessa tutte le aziende regionali del settore (Delibera numero 632 della Giunta Regionale dell’Umbria), i sindacati congiuntamente hanno deciso di proclamare “lo stato di agitazione immediato, con riserva di adottare tutte le misure atte a tutela dei cittadini e dell’occupazione in ambito alle aziende di trasporto pubblico locale su gomma, in attesa del prossimo incontro programmato tra tutti gli Enti interessati per il 20 giugno, presso l’Assessorato regionale ai trasporti in piazza Partigiani”.
A questo proposito, lunedì 17 giugno alle 10, nella sede della Cgil di Perugia (sala Proietti, primo piano), i sindacati hanno indetto una conferenza stampa per discutere proprio dei tagli della Regione Umbria al Tpl su gomma.
“Si evidenzia – fanno sapere dalle segreterie regionali dei sindacati sopra citati – una mancata copertura finanziaria già dal 2012 da parte del Fondo nazionale dei trasporti, per cui la Regione Umbria era chiamata a intervenire con risorse di bilancio aggiuntive di anno in anno, anziché inserirle strutturalmente nel bilancio regionale come attuato in altre regioni, la quale ha comportato per l’anno in corso la mancata possibilità di reperimento di risorse aggiuntive come per gli anni passati”.
“In aggiunta a questa situazione – continuano i sindacati – gravano dei crediti già vantati dalle aziende dei trasporti per l’anno 2016/17/18, pari a 21 milioni di euro che creano ulteriori difficoltà finanziarie alle aziende regionali del settore, in alcuni casi anche a rischio sopravvivenza.
In considerazione di ciò è stato imposto dalla Regione un importante taglio del servizio ai cittadini in Umbria del 10%, con gravissime conseguenze al servizio pubblico su gomma, con il rischio di isolamento di parti del territorio regionale, oltre a quella occupazionale che si ripercuoterebbe sugli operatori, con un taglio al momento di circa 190 turni lavoro, che coinvolgerebbe tutto l’indotto.
Tutto ciò in controtendenza alle strategie politiche di potenziamento dei servizi pubblici di trasporto, nei confronti di quello privato a tutela dell’ambiente, oltre che alla privazione del diritto alla Mobilità dei cittadini dell’Umbria, garantito dalla Costituzione. Preso atto della possibile drammatica situazione che si sta creando, si esortano tutti gli Enti locali e regionali a dare immediata soluzione facendo fronte con le risorse necessarie, finalizzate a scongiurare i tagli programmati e le relative ricadute”.
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