Elezioni RSU 2022, Nursind si propone come la casa degli infermieri umbri

Elezioni RSU 2022, Nursind si propone come la casa degli infermieri umbri

Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche – l’unico ed il più rappresentativo sindacato esclusivamente infermieristico d’Italia si presenterà per la terza volta alle Elezioni RSU nelle aziende sanitarie umbre. Anche in Umbria, dopo anni di egemonia dei sindacati generalisti, finalmente l’autorappresentatività infermieristica ha preso piede e, nonostante NURSIND non sia firmatario dell’ultimo CCNL (per scelta avendolo ritenuto umiliante per la categoria rappresentata), tanti colleghi si sono avvicinati a noi sia con adesione formale, come simpatizzanti e come punto di riferimento per le rivendicazioni proprie della professione.

Siamo stati in prima linea nel 2019, quando “Concorsopoli” ha fatto macerie della sanità umbra e della politica regionale, nel difendere il buon nome ed il prestigio dei migliaia di professionisti, infermieri e sanitari in genere, travolti ed umiliati da una campagna denigratoria nazionale, chiedendo con forza una presa di posizione dell’Ordine Professionale Infermieri della Provincia di Perugia a difesa dei colleghi; siamo stati uniti nel prendere le distanze da comportamenti ritenuti illeciti dalla magistratura e chiedendo le dimissioni dei rappresentanti sindacali di altre sigle presenti nelle RSU coinvolti nell’indagine, per ovvi motivi di opportunità di politica sindacale unitaria.

Dal febbraio 2020 siamo stati punto di riferimento costante per le centinaia di segnalazioni causate dalla cattiva gestione organizzativa della pandemia da COVID 19. Abbiamo presentato segnalazioni, denunce, esposti, fatto manifestazioni di piazza, scioperi, ecc. tutto allo scopo di tutelare la salute del personale infermieristico, sanitario in genere e della cittadinanza.

La mancanza di un Piano Regionale Pandemico aggiornato e supportato da risorse, la gravissima carenza organizzativa abbinata alla cronica carenza di personale, ha portato NURSIND più e più volte a chiedere interventi a tutti i livelli, dalle dirigenze aziendali a quella della politica sanitaria regionale. Abbiamo sempre rifiutato in questi due anni l’etichetta di “EROI”, affibbiato agli infermieri dagli organi di informazione e dalla politica, per rivendicare, ora come nel passato e nel futuro, il nostro ruolo di professionisti fulcro nella sanità italiana, fondamentali nel portare fuori dall’emergenza pandemica il paese, spina dorsale del SSN e regionale ma maltrattati sia dal punto di vista normativo/economico che gestionale.

In questi ultimi 4 anni anni, nelle assemblee RSU, dove abbiamo i nostri delegati, ci siamo battuti come leoni anche se in forte minoranza, per avere delle RSU aziendali più presenti ed attive nel cogliere e rappresentare le problematiche delle migliaia di colleghi infermieri della regione. Ma le dinamiche politico/sindacali che muovono i sindacati generalisti, al momento maggiormente rappresentativi, hanno sempre tentato, e spesso purtroppo ottenuto, di bloccare sul nascere le nostre proposte e rivendicazioni fatte per migliorare le condizioni lavorative ed economiche degli infermieri.

E’ per questo che, in considerazione della specificità e delle responsabilità che caratterizzano la professione infermieristica, gli infermieri debbono trovare il loro spazio nell’autorappresentanza: solo un altro infermiere può davvero comprendere le problematiche di un collega!

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