Fondi PNRR per acciaierie di Terni: dubbi sul futuro dell’accordo

Il Governo non chiarisce sullo stato dell'accordo di programma per i fondi PNRR.

Fondi PNRR per acciaierie di Terni: dubbi sul futuro dell'accordo

Fondi PNRR per acciaierie di Terni: dubbi sul futuro dell’accordo

L’Onorevole Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra ha espresso preoccupazione riguardo al destino dei fondi destinati alle acciaierie di Terni all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Intervenendo durante una seduta della Commissione Attività Produttive a Montecitorio, la deputata ha interrogato la sottosegretaria al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, chiedendo spiegazioni sui ritardi che stanno compromettendo l’accordo di programma per il finanziamento dell’impianto siderurgico ternano.

Secondo quanto riportato da Piccolotti, la sottosegretaria avrebbe risposto in modo vago alla prima domanda, affermando che il Ministero sta lavorando per risolvere la questione, senza però fornire alcuna scadenza o certezza riguardo alla conclusione dell’accordo. La responsabilità dell’impasse sarebbe stata attribuita al gruppo Arvedi, coinvolto nel progetto.

Tuttavia, la deputata ha evidenziato un ulteriore aspetto preoccupante: alla domanda sulla possibilità che i ritardi possano causare la perdita dei fondi PNRR destinati all’ammodernamento delle acciaierie, Bergamotto non avrebbe fornito alcuna risposta. L’assenza di chiarimenti ha sollevato ulteriori dubbi sul futuro degli investimenti previsti per Terni, inclusi il nuovo laminatoio e un impianto per la produzione di acciaio magnetico.

Elisabetta Piccolotti ha criticato duramente l’atteggiamento del Governo, sostenendo che il ritardo nell’accordo di programma stia già compromettendo la possibilità di utilizzare i fondi PNRR per i progetti destinati all’acciaieria. Questo, secondo l’Onorevole, metterebbe a rischio il futuro industriale di un settore cruciale come quello siderurgico a Terni, che avrebbe dovuto essere rilanciato attraverso gli investimenti.

La vicenda, dunque, sembra in fase di stallo, con il rischio concreto di perdere importanti finanziamenti che avrebbero permesso di avviare progetti di modernizzazione e sviluppo per uno degli impianti strategici dell’industria italiana.

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