
Walter Orlandi, non mi dimetto e contesto tutto, sono in regola
PERUGIA – Walter Orlandi e Manuela Pioppo, rispettivamente direttore regionale della sanità dirigente della Asl 1, sono finiti in un’inchiesta della Guardia di finanza per abuso d’ufficio. Ma loro non ci stanno e fanno sapere che le accuse sono infondate e che è le procedure che hanno adottato sono assolutamente regolari e si difenderanno. Il problema è diventato, però, politico perché, manco a dirlo, come già abbiamo pubblicato, la Lega Nord e il M5s non hanno perso tempo e hanno aperto le “danze” del dibattito di fuoco.
Bersaglio, come sempre, la presidente Catiuscia Marini per aver scelto troppo “personalisticamente”, dicono, i nomi. e han chiesto le dimissioni di Orlandi. Fatto sta che, nel frattempo, le indagini sono chiuse su una ricostruzione che va dal 2015 al 2017.
A dire che le accuse sono infondate è Franco Libori, legale di Orlandi, che puntualizza su Il Messaggero di oggi, che si tratta di questioni risalenti a dieci anni fa. Francesco Falcinelli, principe del foro perugino, invece, è il difensore di Pioppo e dichiara che la sua assistita è pronta dimostrare di aver fatto tutto secondo la legge.
L’indagine, condotta dalla guardia di finanza sotto il coordinamento del procuratore capo Luigi De Ficchy e del sostituto procuratore Paolo Abbritti, avrebbe svolto accertamenti in relazione alla nomina della Pioppo a direttore sanitario.
Non ci sarebbero stati i prerequisiti curriculari, sembrerebbe. . A controbattere le tesi accusatorie ci sarebbe una perizia, una richiesta di parere “pro veritate” chiesta a un giurista super partes esperto in tali questioni per stabilire se la dottoressa Pioppo avesse normativamente le carte in regola per essere nominata: secondo quanto si apprende, quella risposta sarebbe stata positiva
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