Primo arresto in flagranza differita per reato di atti persecutori
Primo arresto in flagranza – La sera del 10 gennaio scorso, il personale della Polizia di Stato di Perugia ha compiuto un significativo passo avanti nel garantire la sicurezza della comunità. In risposta a una denuncia presentata dalla vittima, gli agenti hanno arrestato in flagranza differita un uomo di 56 anni di origini albanesi, sospettato di atti persecutori.
Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile, hanno rivelato una serie di comportamenti aggressivi da parte del soggetto nei confronti della sua ex compagna. L’uomo, venuto a conoscenza della nuova relazione sentimentale della donna, ha innescato un percorso di intimidazioni che ha causato alla vittima un profondo stato di paura e destabilizzazione psico-fisica. Questo ha portato la donna a modificare le sue abitudini di vita.
Le accuse contro il 57enne includono ripetuti messaggi telefonici minacciosi, pedinamenti a piedi e in auto, nonché il danneggiamento di oggetti di proprietà della vittima. Le azioni intimidatorie si sono estese alla dimora della donna, al suo luogo di lavoro e persino presso il domicilio del suo nuovo compagno.
Gli investigatori hanno raccolto prove concrete supportate da immagini del sistema di videosorveglianza della casa della vittima e dai filmati registrati dalla stessa con il suo cellulare. Queste prove documentano il comportamento violento tenuto nelle 48 ore precedenti all’arresto. Gli agenti, in ottemperanza alla nuova normativa, hanno proceduto con l’arresto in flagranza differita per il reato di atti persecutori.
Il 57enne è stato associato presso la Casa Circondariale di Perugia Capanne su disposizione del Pubblico Ministero. La misura è stata convalidata dall’Autorità Giudiziaria, che ha deciso di applicare gli arresti domiciliari con l’utilizzo del braccialetto elettronico. Questa rapida azione della Polizia di Stato dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare la violenza domestica e garantire la sicurezza delle vittime.
La flagranza differita è un concetto giuridico che si applica quando l’autore di un reato viene identificato attraverso strumenti tecnologici come telecamere o fotografie, e non è possibile arrestarlo sul fatto o immediatamente dopo. Questo concetto estende la possibilità di procedere all’arresto anche in quei casi in cui non è possibile cogliere l’autore del reato sul fatto o immediatamente dopo.
La flagranza differita si realizza ogni volta che l’autore di un reato viene scoperto a commettere il misfatto attraverso riprese video o fotografiche e si procede al suo arresto non oltre le trentasei ore dal fatto1. Questo concetto è molto utilizzato, per esempio, nel caso delle manifestazioni sportive durante le quali si è impossibilitati a eseguire un arresto per motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
In sintesi, la flagranza differita permette di considerare in stato di flagranza l’autore di un reato per il tempo necessario alla sua identificazione, entro un limite stabilito dalla legge.
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