E’ in Umbria il giudice poeta, poesia invece di scrivere sentenze oltre 200 verdetti mai depositati

il giudice ammette l'errore e parla delle sue passioni poetiche

E' in Umbria il giudice poeta, poesia invece di scrivere sentenze oltre 200 verdetti mai depositati

E’ in Umbria il giudice poeta, poesia invece di scrivere sentenze

E’ in Umbria il giudice poeta – l giudice Ernesto Anastasio, 54 anni, originario di Piano di Sorrento (Napoli), si è presentato davanti alla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura (Csm) per rispondere delle numerose sentenze e provvedimenti non redatti o depositati, un problema che lui stesso ha definito “un macello”.

Il giudice Anastasio, in magistratura dal 1999, è stato chiamato a rispondere del record di 214 sentenze non redatte nei termini previsti durante il suo incarico al Tribunale civile a Santa Maria Capua Vetere. Successivamente, presso il Tribunale di sorveglianza di Perugia, si parla addirittura di circa 800 provvedimenti non depositati. Questa situazione ha suscitato proteste da parte degli avvocati e un’istanza collettiva da parte di alcuni detenuti.

La Procura generale della Cassazione ha accusato il giudice di gravi violazioni ai doveri di diligenza e laboriosità, che potrebbero portare alla sua sospensione immediata dalle funzioni. Una perizia psicopatologica è stata ordinata per accertare eventuali patologie. Secondo il docente di Psicopatologia forense Stefano Ferracuti, Anastasio è consapevole del problema ma non riesce a opporsi a questa “spinta interna”. Ferracuti suggerisce che il suo amore per la poesia potrebbe influenzare il suo comportamento, rendendolo non idoneo a svolgere il ruolo di giudice.

Nonostante ciò, il giudice Anastasio ha dichiarato ai colleghi del Csm che gli piace fare il magistrato di sorveglianza e vorrebbe portare a termine il suo quadriennio, anche se è consapevole che non morirà come magistrato. Il giudice ha anche ammesso che la situazione è grave, ma ha espresso la sua passione per il ruolo di magistrato di sorveglianza.

Va sottolineato che i vertici degli Uffici giudiziari umbri hanno già segnalato i ritardi delle decisioni giudiziali causati da Anastasio alle autorità competenti. Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza ha adottato piani di redistribuzione del carico di lavoro per limitare i danni causati dal disservizio. Tali misure sono state approvate dal Consiglio Giudiziario di Perugia, che include il Presidente della Corte d’Appello e il Procuratore Generale.

2 Commenti

  1. Purtroppo, non è l’unico caso di sentenze non redatte o redatte in tempi biblici. E’ una vergogna tutta italiana. Certi magistrati andrebbero licenziati in tronco, come avverrebbe per un qualsiasi dipendente che non lavora o fa un’altra attività. Invece, molto ptobabilmente ciò non avverrà perchè “cane non morde cane”. Siamo un Paese alla deriva.

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