
Casette ai terremotati, risponde il Consorzio nazionale servizi
PERUGIA – In merito alle notizie riportate da alcune testate sulla vicenda riguardante l’azienda Vipal il CNS precisa quanto segue: Il CNS esegue le prestazioni oggetto dell’Accordo Quadro per mezzo di una serie di imprese consorziate designate per l’esecuzione, tra le quali non rientra Cosp Tecnoservice, la quale ha messo a disposizione di CNS un’area per la realizzazione di un prototipo ad inizio attività ed ha sottoscritto contratti di fornitura con due delle consorziate esecutrici.
Tutte le SAE sono realizzate sulla base di un progetto, coperto da brevetto regolarmente registrato, i cui diritti di utilizzo sono in capo al CNS. Le attività di progettazione esecutiva previste nell’Accordo Quadro sono svolte da progettisti incaricati dal CNS. Quanto riportato dalla stampa in relazione a tali aspetti non corrisponde ai dati documentali e contrattuali in possesso del CNS. Il Consorzio procederà in ogni caso ai dovuti approfondimenti.
Sono dario LEPRE, il titolare della FADAFER – Carpenterie Metalliche, Società con sede in Provincia di AV, che ha prodotto le strutture in ferro zincate per la costruzione delle casette. Il mio unico commento è di assoluto sconcerto e desolazione. Per conto della VIPAL S.p.a, abbiamo prodotto e fornito le strutture ( scheletri ) per circa 400 SAE consegnate a Rieti dove VIPAL assemblava le stesse e poi spediva ai siti di destinazione. In breve abbiamo maturato un credito di oltre 1,345 mln. di €. ed oggi la VIPAL, debitrice di tale importo, pur avendo incassato dall’ATI COSP – ITALSTEM a cui aveva fornito fino alo scorso Aprile 2017, ha presentato domanda di concordato congelando di fatto i pagamenti, il proprio patrimonio e i danari da incassare. E così la gente onesta come noi che ha lavorato e accumulato debiti per la Commessa, oggi piange i propri guai da risolvere e di contro qualcuno gode dell’ingiustificato arricchimento dipendente dalle nostre forniture. QUESTA E’ L’ITALIA !!! … SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO !!! Abbiamo scritto ed informato dei fatti Protezione Civile, Ministero dei Lavori Pubblici, CNS, ATI COSP- ITALSTEM, ANAC, Responsabile ricostruzione, Regione Umbria ecc., ma nessuno dice di avere responsabilità e legami con la scrivente. Di fatto però, come innanzi espresso noi abbiamo lavorato e nessuno ci tutelerà.
La moneta da dividere è unicamente quella fallimentare che la VIPAL metterà sul piatto per ripulire la propri azienda di tutti i debiti che aveva già prima di cominciare la sventurata Commessa, coinvolgendo e castigando anche noi vittime economiche senza pene, se non quella di aver fatto seriamente e professionalmente il proprio dovere !!!
E’ giusto comunicare, in sintesi, che oggi chi gode dell’assegnazione della SAE, nei territori di Amatrice, Norcia e alcuni altri Comuni, debba sapere che le strutture in ferro zincato con le quali le SA si reggono all’impiedi, NON SONO STATE RETRIBUITE a che materialmente le ha eseguite, con ulteriore aggravio dei debiti accumulati per l’acquisto delle materie prime, zincatura, trasporti, mano d’opera e spese generali sostenute. Ancora una volta VERGOGNAAAAAAAAA !!!!! Cordiali saluti. D. L.