
Per le farmacie pubbliche, infatti, c’è indisponibilità da parte dell’Associazione datoriale Assofarm, che non definisce un impianto normativo e un aumento adeguato alle prestazioni fornite dai farmacisti pubblici.
Sciopero farmacie pubbliche Perugia e Terni, contratto nazionale scaduto🔴📸FOTO
Vasco Cagliarelli, Cgil, commenta lo sciopero definendolo essenziale e riuscito. “La grande partecipazione di questa mattina – spiega – testimonia il malessere provato da lavoratori che, nonostante il servizio effettuato durante la pandemia, vedono la loro professionalità lesa.” 250 le farmaciste e farmacisti presenti a Perugia di fronte il Comune, e la speranza, per Cagliarelli, è che questi aumentino. Sono stati comunque garantiti i servizi alla cittadinanza delle farmacie, ma è stata lasciata la possibilità ai dipendenti di poter scioperare.
Anche per Marco Cacioni, coadiutore di farmacia UIL, il problema è il mancato riconoscimento di un aumento per i lavoratori e l’equiparazione ai farmacisti privati, che svolgono invece mansioni e servizi differenti. Si dice tuttavia positivo, “all’inizio della mobilitazione – spiega Cacioni – c’era chiusura su qualsiasi fronte, ad oggi riusciamo a vedere una leggera apertura, nella speranza che Assofarm capisca la situazione.”
Durante la manifestazione di Perugia, con oltre 70 lavoratrici e lavoratori di Afas (l’azienda speciale delle farmacie comunali) sotto palazzo dei Priori, una delegazione sindacale è stata ricevuta dall’assessora Cristina Bertinelli, presenti anche i vertici di Afas e Assofarm Umbria (la controparte datoriale).
Incontro analogo anche a Terni, dove la delegazione sindacale è stata ricevuta dal sindaco, Leonardo Latini, che ha accolto la richiesta di Filcams, Fisascat e Uiltucs, di scrivere ad Assofarm per spingere verso una soluzione della vertenza. Ora si attendono gli sviluppi della trattativa a livello nazionale, ma dall’Umbria è arrivata una forte spinta delle lavoratrici e dei lavoratori delle farmacie pubbliche.
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