Chiusura sportelli bancari in Umbria: Pasquinelli critica Tesei

Il candidato del Fronte del Dissenso accusa il governo regionale di inazione

Chiusura sportelli bancari in Umbria: Pasquinelli critica Tesei

Chiusura sportelli bancari in Umbria: Pasquinelli critica Tesei

PERUGIA, 4 settembre 2024 – Moreno Pasquinelli, candidato alla Presidenza della Regione Umbria per il Fronte del Dissenso, ha lanciato dure critiche contro l’attuale amministrazione regionale, guidata da Donatella Tesei, per la chiusura di numerosi sportelli bancari sul territorio umbro. Pasquinelli sostiene che la governatrice, esponente del centrodestra, non abbia rispettato le promesse fatte agli elettori riguardo alla tutela del sistema bancario locale e alla lotta contro la desertificazione finanziaria.

Secondo i dati forniti dal candidato, dal momento in cui il centrodestra ha preso le redini della regione, sono stati chiusi ben 102 sportelli bancari, un calo del 23,7% che ha portato il numero totale delle filiali a scendere da 431 a 329. Questo ha comportato una riduzione del 19,2% dei comuni serviti da banche, passati da 78 a 63. La situazione è particolarmente critica nel 2023, con 44.652 residenti umbri che ora si trovano senza uno sportello bancario nel proprio comune.

Una delle aree più colpite è la Valnerina, nota per essere un’area colpita da eventi sismici, dove ben sei comuni (Preci, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Polino) sono rimasti senza alcun presidio bancario. Pasquinelli sottolinea come questa situazione colpisca soprattutto gli anziani, già svantaggiati dall’aumento delle transazioni digitali e dalle limitazioni sull’uso del contante. Inoltre, i piccoli comuni, già in difficoltà per fenomeni di spopolamento e abbandono, si trovano ulteriormente penalizzati dalla mancanza di servizi bancari.

Il candidato del Fronte del Dissenso ha inoltre ricordato il principio costituzionale che impone alle imprese di operare nel rispetto dell’utilità sociale e della dignità umana. Pasquinelli accusa i grandi monopoli bancari di non rispettare questo principio, dato che attualmente due terzi degli sportelli bancari in Umbria sono controllati da grandi gruppi finanziari. Egli esorta le autorità regionali a intervenire con decisione per contrastare queste politiche speculative e predatorie.

Nell’appello finale, Pasquinelli invita Tesei a dimostrare che non è complice di queste chiusure, chiedendo un intervento immediato per far riaprire le filiali chiuse. Secondo il candidato, è fondamentale che la governatrice convochi i dirigenti delle principali banche operanti in Umbria per discutere delle chiusure e trovare soluzioni per ripristinare i servizi essenziali. Questo, sostiene Pasquinelli, è un atto dovuto, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali, nelle quali Tesei chiederà un secondo mandato agli elettori umbri.

La questione della chiusura degli sportelli bancari si inserisce in un contesto più ampio di crisi del sistema finanziario locale, che vede i piccoli centri particolarmente vulnerabili. La diminuzione del numero di sportelli non solo riduce l’accesso ai servizi bancari, ma contribuisce anche a un progressivo isolamento economico delle comunità meno popolose. La sfida per la prossima amministrazione regionale sarà quindi quella di bilanciare le esigenze del settore bancario con la necessità di garantire un accesso equo ai servizi per tutti i cittadini umbri.

In conclusione, Pasquinelli fa appello a una maggiore responsabilità da parte di chi governa, sollecitando un intervento tempestivo per invertire la rotta e proteggere i diritti dei cittadini umbri, in particolare quelli delle fasce più deboli e dei comuni più piccoli.

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