Perugia-Arezzo 1 a 1 ma tutto sembrava meno che un derby

Perugia-Arezzo finisce in parità, ora si pensa ai playoff

Perugia-Arezzo 1 a 1 ma tutto sembrava meno che un derby

di Gianluca Drusian

E’ finita in parità, con reti nel secondo tempo di Lazzarini al 50′ per l’Arezzo e di Vazquez al 62′ per il Perugia il derby tra le due squadre e città dell’Etruria.

Ma che fosse la partita dell’anno, quella che in ogni parte del mondo viene descritta come una partita a sé, condita da milioni di spunti stimolanti e da quantità industriali di adrelina e rivalità oltre che aneddoti, nessuno se ne è accorto.

Neanche uno sfottò, anche per la impedita presenza della tifoseria ospite, né un coro di rivalità si è sentito cantare o urlare dentro lo stadio.

Ed all’uscita dal campo, dopo una partita noiosa ed insipida, finita con un pareggio che non ha divertito davvero nessuno (almeno tutti quelli intorno allo scrivente), i giocatori ed il tecnico, oltre che il presidente Santopadre, si sono meritatamente subiti i fischi e qualche urlaccio di contestazione nel tentativo di volersi recare sotto la curva a ricevere chissà cos’altro.

Ma, evidentemente, quello che vedono i tifosi è accecato dalla passione perché, a sentire i commenti tecnici di fine gara sia del mister Formisano che di alcuni giocatori oltre che di qualche giornalista televisivo, la prestazione dei Grifoni (quelli con la “G” maiuscola) è stata descritta in un altro modo.

Addirittura in alcuni casi, nelle tabelline delle pagelle che in molti si divertono a compilare, la sufficienza è stata attribuita a molti anzi alla maggioranza della squadra.

Se dovessimo provare a ragionare con lo stesso metro di giudizio ed osservazione, dovremmo iniziare con il dire che, nel primo tempo, le scelte a sorpresa del mister hanno avuto i risultati sperati.

Infatti, tanta era la necessità di dover cambiare assetto di squadra considerato il presunto modo di giocare di mister Indiani che, il Perugia, si è schierato con quattro difensori (dopo che fino ad oggi aveva sempre con Formisano giocato a tre dietro) inserendo Dell’Orco sulla fascia sinistra e Mezzoni a destra, con quattro finti centrocampisti (Iannoni e Torrasi in mezzo e Paz e Lisi sugli esterni) oltre a Vazquez punta più avanzata con dietro a giocare tra le linee il rientrante anche lui Ricci.

La mossa tattica di Formisano (elogiata dallo stesso tecnico come foriera di spunti interessanti ma poco incisivi), tanto produceva che due occasioni da rete, una con Iannoni al 17’con tiro deviato dal portiere avversario e con un colpo di testa di Vazquez al 25′ questo sì, pericoloso, salvato miracolosamente sulla porta da un difensore.

La squadra, quindi, aveva così tanto ben impressionato tutti, tecnico compreso che, nel secondo tempo, rientrata in campo dopo essere passata dal preparatore atletico a fare una serie di mini scatti appena fuori il tunnel che collega il campo dagli spogliatoi, al 50′ subisce la rete avversaria.

Da questo momento in poi, la lettura della partita di mister Formisano diventa fondamentale.

Subito dentro al 56′ Seghetti e Matos per Vulikic e Ricci e si passa ad uno nuovo modulo di gioco: il 3-4-1-2. Eppure Ricci aveva fatto grandi cose tra le linee ma, Seghetti che non trova più la titolarità perché etichettato da molti come “quello che spacca le partite in corsa”, doveva pur giocare.

I cambi, tuttavia, portano gli effetti sperati. Matos, per estrema onestà, è riuscito almeno oggi lui sì a spaccare la partita. Il pareggio di Vazquez, infatti, è frutto di una giocata sulla fascia destra di attacco del brasiliano che riesce a mettere in mezzo all’area una palla interessante che il numero 9 biancorosso riesce a tramutare in rete.

Al 64′ entra anche Bartolomei, anche lui come Dell’Orco e Ricci reduce da mesi di assenza che prende il posto di Paz.  A centrocampo, così facendo, Iannoni arriva a spostarsi fino all’esterno del campo lasciando a Torrasi e Bartolomei il compito di giostrare la palla in mezzo al nostro reparto migliore.

Soltanto che, l’Arezzo, in questo frangente di gioco, si mangia letteralmente due occasioni da rete davvero importanti con Montini al 69′ e Pattarello al al 75′.

Tuttavia, non finisce qui perché, al minuto 82′ entra in campo Sylla per Vazquez e Souarèe per Dell’Orco che, dopo un primo tempo libero di scorrazzare su tutta la fascia sinistra ed anche in mezzo al campo (talvolta lo si è visto anche vicino a Vazquez, misteri della tattica e della filosofia), aveva talmente realizzato ogni direttiva impartita che veniva di fatto prima retrocedere nella difesa a tre e poi veniva fatto sedere in panchina.

All’86’, però, il Perugia falliva la palla della vittoria con Seghetti il quale, lanciato ancora una volta dall’illuminato Matos, solo davanti al portiere avversario, lo beccava in corpo come un cecchino infallibile preferendo il portiere al bucare la porta. Non importa, il giovane Seghetti che dovrà spaccare la partita in altre occasioni e Sylla, comprato a gennaio perchè in area di rigore la rosa era mancante di una punta e che invece da qualche partita ha riscoperto di avere un Vazquez che può supplire a qualsiasi mancanza, avranno altre chances.

Quante? Almeno un paio di sicuro, salvo altri cambi di modulo e di risultati per forza di cose positivi: dopo Cesenza ultima di campionato si dovrà scegliere o vincere o il mare di Ibiza, mèta estiva di tanti calciatori.

PROMOSSI: Matos e Formisano (guai a contraddire)

BOCCIATI: Nessuno (se uno critica viene additato di….bravi tutti!)

 

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