Nuove misure per ridurre le liste d’attesa: opportunità per il privato
In Umbria, la giunta regionale sta predisponendo nuove misure per affrontare il problema delle liste d’attesa, con particolare focus sul ricorso al settore privato convenzionato. Questa iniziativa giunge a pochi mesi dalle elezioni regionali e si presenta come una risposta alle difficoltà accumulate nel sistema sanitario negli ultimi cinque anni. La presidente Donatella Tesei e l’assessore alla Sanità Luca Coletto sono al centro di questa operazione, volta a risolvere le criticità del settore.
I consiglieri regionali Tommaso Bori (Pd) e Thomas De Luca (M5S) hanno criticato duramente questa decisione, sottolineando come i recenti bandi pubblicati dalla Usl Umbria 1 e i futuri analoghi da emanare dalla Usl Umbria 2 rappresentino un tentativo di risolvere problemi di lunga data a ridosso della campagna elettorale. Secondo i due consiglieri, le aziende sanitarie regionali stanno ricorrendo al privato convenzionato come soluzione rapida per i disservizi che caratterizzano il sistema sanitario umbro.
Attualmente, la situazione delle liste d’attesa in Umbria è critica, con quasi 18.000 prestazioni sanitarie arretrate da smaltire. Nei sei distretti aziendali della regione, il fabbisogno include, ad esempio, 1.467 risonanze magnetiche, mille Tac, 4.000 ecografie e altre prestazioni. Questo scenario di ritardi ha portato la Usl Umbria 1 a mettere in campo un piano per acquistare, tramite specifici contratti, prestazioni di specialistica ambulatoriale incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).
Bori e De Luca evidenziano come questa manovra rappresenti un ulteriore “regalo” al settore privato, criticando la scelta della giunta regionale di accelerare tali misure in prossimità delle elezioni. Secondo i consiglieri, l’iniziativa ha lo scopo di creare una sorta di “spot elettorale” a spese dei fondi pubblici. La manifestazione di interesse per l’assegnazione di queste prestazioni è prevista per la chiusura stasera, con le prestazioni da completare entro il 31 dicembre 2024.
Questa situazione viene considerata da Bori e De Luca come un ennesimo esempio di come la sanità pubblica sia stata trascurata dalla giunta di centro-destra, a fronte di un continuo peggioramento delle condizioni di accesso ai servizi sanitari. I due consiglieri denunciano l’accelerazione delle misure come un tentativo di mascherare i problemi strutturali del sistema sanitario e accusano l’amministrazione regionale di non aver ascoltato le segnalazioni dei cittadini riguardo ai disagi e alle difficoltà nel ricevere cure.
Nel frattempo, la regione Umbria continua a fronteggiare una crescente domanda di prestazioni sanitarie, con il settore privato che assume un ruolo sempre più centrale nel tentativo di ridurre le liste d’attesa e garantire la copertura delle necessità urgenti. Tuttavia, la gestione di questa situazione rimane oggetto di controversie politiche e critiche da parte dell’opposizione.
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