
Battiston, efficaci restrizioni a zona, Rt covid costante da 2 settimane
L” indice di contagio Rt è stabile a livello nazionale da almeno due settimane, con un valore intorno a 1.15, mentre è in atto una crescita degli infetti attivi trainata dalle regioni centro-settentrionali e nel Sud e nelle isole la crescite è minore. È quanto emerge dalle analisi del fisico Roberto Battiston, che coordina l” Osservatorio del dati epidemiologici dell” Università di Trento che collabora con Agenas.
Battiston monitora l” epidemia usando i dati della Protezione Civile con risultati simili a quelli dell” Istituto Superiore di Sanità e Fondazione ” Bruno Kessler” , che usano un metodo di calcolo basato su dati non disponibili al pubblico.
“In Italia c” è una situazione variegata”, che indica sostanzialmente che le misure di contenimento adottate a livello locale funzionano.
“Il numero di infetti attivi aumenta in Italia dell” 1% al giorno e ha ormai superato 500.000, quando era a 390.000 soltanto 20 giorni fa; prima di allora era in calo dell” 1% al giorno. Questo – osserva Battiston – avviene a causa della crescita marcata in regioni del Nord, come Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
Tutto il Nord ha un indice Rt molto alto e cresce velocemente. Nel resto d” Italia la crescita è minore mentre le isole mostrano una decrescita costante”.
Occorre considerare due elementi: la prevalenza, ossia il numero di infetti presenti in un determinato momento, e il valore dell” indice Rt. “Paragonando l” epidemia a un motore, possiamo considerare il numero di infetti in un dato momento come la benzina e Rt l” acceleratore”, osserva il fisico.
Sulla base di questa considerazione si possono distinguere due tipi di regioni o province: quelle che, grazie alle misure adottate in precedenza, avevano un basso numero di infetti quando Rt ha cominciato a salire, 20 giorni fa, e quelle in cui il numero degli infetti era elevato.
In Toscana, per esempio, la prevalenza era scesa moltissimo e la crescita quotidiana è oggi relativamente contenuta, nonostante Rt abbia sfiorato 1,3, perché il numero degli infetti era basso; in Valle d” Asta oggi l” indice Rt è quasi a 1,5, ma essendo tornata alla bassissima prevalenza di settembre la crescita avviene ancora su numeri piccoli e per ora si può gestire.
Sono differenze, prosegue Battiston, ancora più evidenti se analizziamo le province. In Abruzzo, per esempio, il passaggio all” arancione ha permesso di contenere i casi nelle province più colpite di Pescara e Chieti, salvaguardando L” Aquila e Teramo dove Rt è sceso sotto 1 in meno di tre settimane:
“È la dimostrazione che le misure di contenimento hanno permesso di controllare una situazione difficile e l” hanno riportata a un livello controllabile”.
Lo stesso è accaduto in Umbria, dove la provincia di Perugia ha avuto una crescita molto forte a fine gennaio entrando in una zona rossa e poi arancione, cosa che ha permesso di riportare Rt sotto 1 praticamente senza conseguenze per la provincia di Terni.
Dopo un periodo in rosso anche l” Alto Adige ha riportato Rt ben sotto 1 e “sono incoraggianti”, prosegue Battiston, anche le prime tendenze che si osservano in Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Molise dopo il passaggio alla zona arancione e rossa. ”
Sono dati che dimostrano ancora una volta che l” epidemia si può tenere sotto controllo, con effetti concreti e misurabili: nel frattempo è fondamentale continuare a vaccinare”.
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