Aborto farmacologico, le associazioni: “Gravi criticità”

Aborto farmacologico, le associazioni: “Gravi criticità”

“I nostri diritti non possono più aspettare”. A dirlo sono le associazioni femministe e i sindacati. Lo hanno fatto oggi in occasione della “Giornata mondiale dell’aborto sicuro” e a due giorni dalla “Giornata mondiale per la contraccezione”. Chiedono una audizione alla Commissione sanità per una interlocuzione fattiva e reale, mettendo a punto assunzioni e garantendo un funzionamento efficacie ed efficiente dei servizi.

Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella casa dell’associazionismo a Perugia, presentando la lettera aperta inviata alla Regione, al Consiglio regionale, ai direttori generali e sanitari delle Asl1 e 2 e alle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni, in merito “alle gravi criticità e i ritardi dell’Umbria in materia di aborto farmacologico, rete dei consultori, contraccezione gratuita”.

Firmatari del documento componenti di Rete Umbra per la Autodeterminazione, UDIPg, Terni Donne, Forum Donne Amelia, L’albero di Antonia APS Orvieto, Rete Donne Antiviolenza, Civiltà Laica e Cgil Umbria.

“Vogliamo mobilitare le istituzioni non solo per un fatto politico ma di salute” ha ricordato Marina Toschi, ginecologa e membro della Rete. Secondo la quale l’aborto “sta diventando sempre più un campo di battaglia politico invece che legato all’ambito sanitario”.

Toschi ha poi spiegato anche perché quello dell’Umbria è un caso che preoccupa particolarmente le donne.

“Ci è voluto tanto – ha sostenuto – per ottenere il day hospital per l’aborto medico, ma poi la presidente Tesei l’ha levato e ha scatenato una protesta di massa. Successivamente ha accettato le linee del ministero ma solo per quello che riguarda le 9 settimane e non relativamente alla questione dei consultori. Nel Lazio ed Emilia-Romagna hanno cominciato a fare in modo territoriale come nel resto del mondo”.

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