
Terni, M5s, Thyssen Krupp, 5 anni di ritardi per il riciclo scorie
TERNI – “La Giunta di Palazzo Donini spieghi se la Thyssen Krupp ha intenzione di pubblicare l’esito del concorso internazionale bandito per lo smaltimento delle scorie della discarica di Pentima/Valle e chiarisca perché la Regione Umbria non si sia ancora mai costituita parte civile nei procedimenti giudiziari legati alla condizione ambientale e sanitaria determinato o co-determinato da Thyssen”.
Lo chiedono i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S), in una interrogazione a risposta immediata di cui annunciano la presentazione. Nell’atto ispettivo, i due esponenti dell’opposizione spiegano che l’intervento della Regione “equivarrebbe a difendere visibilmente e con forza anzitutto i lavoratori, le loro famiglie e la legge anziché, ideologicamente, una multinazionale che da decenni investe poco e male sulla sostenibilità, come dimostrano inequivocabilmente anche analisi certificate di rango nazionale e internazionale”.
Liberarti e Carbonari rilevano che “stando al report Legambiente 2017 sui crimini ambientali, nel 2016, in Umbria, i relativi reati accertati dalle Forze dell’Ordine sono cresciuti del 160 per cento. Tra i principali problemi ambientali umbri spicca la discarica industriale ‘colabrodo’ di Terni (Pentima/Valle), che generalmente riceve ogni anno una quantità di rifiuti siderurgici (circa 400mila tonnellate), all’incirca pari a tutti quelli residenziali prodotti nell’Umbria intera. Stando all’A.I.A. 2010 assentita a Thyssen Krupp, entro il 2012 sarebbe scaduto il termine per individuare una soluzione all’annoso problema del recupero delle scorie siderurgiche.
Nel frattempo la discarica di Pentima/Valle, autentica bomba chimica già fonte di ampia e accertata contaminazione delle falde sottostanti, continua a riempirsi di rifiuti fortemente pericolosi, il tutto ad appena 1,5 km dalla Cascata delle Marmore”. I consiglieri del Movimento 5 Stelle aggiungono infine che “si continuano a seppellire centinaia di migliaia di tonnellate di materiali carichi di oli minerali, metalli pesanti (incluse ingenti ‘dosi’ di cromo VI)” mentre nel 2015 l’allora Amministratore delegato di AST-TK annunciò che “entro gennaio 2016 sarebbe stato pubblicato il bando per il recupero delle scorie, che avrebbe dovuto essere aggiudicato entro il novembre dello stesso anno”.
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