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Io ho scritto un saggio sulla XVI legislatura (LE MENZOGNE SUI GOVERNI BERLUSCONI E MONTI), dove trovate anche un’ampia disamina del MES, in parte riportata nel mio ultimo blog, con i vari link (cliccate su Vincesko). “Studio” Tremonti fin da quando partecipava alla trasmissione di Gad Lerner “Milano, Italia”. Giulio Tremonti e la verità sono un ossimoro, una contraddizione in termini. Anche nel caso del MES egli conferma che ha la lingua biforcuta ed è costituzionalmente incapace di addossarsi le sue responsabilità. Il cosiddetto fondo Salva-Stati è stato deciso dall’ECOFIN del 9 e 10 maggio 2010, dopo la crisi del debito greco, sotto forma di due fondi temporanei: il MESF e il FESF, che già prevedevano pesanti condizionalità (che è il nocciolo della questione). A rappresentare l’Italia era il ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Berlusconi-Bossi-Fini, Giulio Tremonti. Il Consiglio Europeo del 24-25 marzo 2011 (per l’Italia il PdC Silvio Berlusconi) li sostituirono col MES, che confermò le severe condizionalità. Il MES fu poi firmato il 7 luglio 2011 dai ministri delle Finanze dell’UE (per l’Italia Giulio Tremonti). Esso non prevedeva gli Eurobond. Il governo Berlusconi, nel settembre 2011, avviò l’iter parlamentare di approvazione. Il MES fu successivamente potenziato e poi approvato nel 2012 durante il governo Monti. Come ha confermato Capone del Foglio, il trattato non fa alcuna menzione degli Eurobond, né nella prima versione, né in quella definitiva. Quindi è solo un parto della mente infantile dell’ex ministro Tremonti, che confonde i suoi desideri (la sua proposta degli Eurobond) con la realtà (gli Eurobond non sono mai stati contemplati nel trattato del MES).