
Elezioni Terni, FI al lavoro per la lista, mentre il PD all’attacco: «Non basta mescolare il mazzo, vanno cambiate le carte»
«Come avevamo promesso abbiamo voluto tenere unita la coalizione di centrodestra e ora ci sono tutte le condizioni per presentarsi agli elettori con una offerta seria e credibile». Queste le parole di Raffaele Nevi, deputato di Forza Italia, durante una conferenza stampa di presentazione del candidato a sindaco della città di Terni, Orlando Masselli, indetta dai forzisti lunedì mattina a Terni.
«Ci sono le condizioni per costruire un nuovo modello di sviluppo e un futuro per la nostra città», ha detto ancora Nevi. «Siamo affezionati alla nostra città – continua Nevi – abbiamo avuto un lungo confronto interno per la stesura del programma e ora stiamo componendo la lista guardando alla parte sana della città in ogni ambito che sia rappresentativa di tutti i settori e forte».
«Un futuro – ha sottolineato – che sia fondato sull’attrazione di nuovi investimenti, su un rinnovato rapporto, più stretto, con le multinazionali già presenti sul territorio e con una attenzione particolare all’ambiente», ha affermato ancora il deputato che anche evidenziato il ruolo di «perno nella coalizione» del partito. Alla presentazione di Masselli, tra gli altri, ha preso parte anche la presidente della Provincia, Laura Pernazza e tutti i vertici cittadini di Forza Italia.
«Esprimo rispetto e stima per il sindaco uscente Leonardo Latini – ha detto l’onorevole Forzista Maurizio Gasparri collegato da remoto -. Tuttavia dentro la coalizione si è aperto un dibattito e la decisione è maturata non senza difficoltà e fatiche».
Di tutt’altro avviso il Partito democratico: «Il giudizio sui cinque anni di amministrazione di destra lo danno gli stessi protagonisti, che alla fine hanno deciso di mettere da parte il sindaco uscente Leonardo Latini, in maniera inedita e anomala, riproponendo però la stessa identica compagine, con gli stessi protagonisti. Vero che Latini, commissariato politicamente da Roma già all’inizio del suo mandato, leader di un’amministrazione immobile senza slanci, senza idee, mai protagonista in merito a scelte regionali e nazionali sulle decisioni riguardanti Terni, che ha relegato la città in un limbo di sopravvivenza, provinciale tra le città medie di provincia, vittima e complice di oltre 30 cambi di sedie e casacche in Consiglio e di una serie altrettanto importante di rimpasti di Giunta, è stato un sindaco pessimo, ma lo è stato anche grazie ai suoi compagni di viaggio, gli stessi che oggi si propongono come -incredibile- alternativa credibile. Insomma, si rimischia il mazzo ma le carte sono esattamente le stesse. Con questo criterio presenta la propria candidatura l’assessore al Bilancio Orlando Masselli, attraverso un discorso imbrogliato e stentato, quasi come fosse un’investitura a sorpresa, davanti a Palazzo Spada: ancora niente idee, niente temi, nessuna proiezione verso il futuro, ma il proseguimento dell’ottimo lavoro svolto, appunto. La città non può reggere ad altri cinque anni con un’amministrazione ripiegata e impegnata da schermaglie e guerricciole di potere. C’è molto da fare e da recuperare. Bisogna parlare di Università, ricerca, periferie, impresa, tessuto sociale. Va ricostruita l’autorevolezza di una città che viene da una grande storia e ha un grande potenziale, vanno create prospettive per i giovani, perché possano rimanere qui e contribuire al benessere e allo sviluppo. Vanno riaperti i canali per le grandi infrastrutture stradali di collegamento. Insomma, va sostituito completamente il mazzo, con proposte serie e persone in grado di metterle a terra, come il partito Democratico intende fare, conseguente e coerente col percorso intrapreso negli ultimi due anni».
«La lealtà è una precondizione anche nei rapporti tra avversari politici. Nel centrodestra questo non avviene neanche tra alleati. Il trattamento riservato al sindaco Latini mi lascia sconcertato. A prescindere dal giudizio negativo sulla sua amministrazione è venuto meno il rispetto base per la sua persona. Ci troviamo di fronte ad una delle pagine peggiori della storia della città – commenta il candidato sindaco dell’M5S, Claudio Fiorelli –. Una pagina persino peggiore del tradimento perpetrato nei confronti del professor Ciaurro. Per la prima volta da quando esiste l’elezione diretta del sindaco, il primo cittadino uscente non sarà ricandidato. Si tratta nei fatti di una dichiarazione di fallimento, dell’ammissione implicita di una gestione inadeguata della giunta uscente a partire dal suo vertice. Ma come può, di fronte a tutto questo, ritenersi estraneo Orlando Masselli ovvero l’assessore protagonista delle scelte più impopolari della giunta Latini che oggi di fatto defenestra il sindaco? Dove sono la lealtà e l’onore? Principi che ad oggi sono patrimonio della destra solo a parole. In tutto questo pesa come un macigno il silenzio assordante della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, come se quello che è successo a Latini non sia già scritto nel destino della sua ricandidatura».
Intanto si registrano due nuove adesioni a Fratelli d’Italia. Cinzia Fabrizi, assessore uscente alla scuola, che annuncia la sua candidatura nella lista della Meloni «perché ritengo che sia un bene per la città di Terni che possa proseguire l’esperienza di governo del centrodestra, dando continuità al lavoro della Giunta Latini, nella quale ho ricoperto il ruolo di assessore alla scuola e per costruire con Masselli sindaco la stagione del completo riscatto di Terni dopo il declino di anni di governo del centro sinistra», sottolinea Fabrizi precisando di essere entrata nella Giunta Latini come “tecnico“ e non iscritta a partiti politici.
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