
Claudio Ricci, promozione con immagine Toscana, chiedere danni
È proprio vero, uno scandalo “tira l’altro”. Dopo la chiusura della Ferrovia Centrale Umbra, i 500.000 € “dati” (da Sviluppumbria e SASE Gestione Aeroporto) ad una compagnia aerea (Fly Volare) non autorizzata a volare, le inchieste su Umbria TPL e Mobilità, lo scandalo di un nuovo direttore generale con un +10% di stipendio (mentre la disoccupazione aumenta), ora arriva anche la promozione dell’Umbria utilizzando una foto della Toscana. Scandalo cosmico. Siamo ormai su Marte.
La Toscana ci piace così tanto che, non solo la utilizziamo per promuovere l’Umbria, ma addirittura, la Giunta Regionale dell’Umbria, la vorrebbe utilizzare per realizzarci, in Toscana, la stazione ad Alta Velocità ferroviaria.
Basta, siano sulla Luna! Ma cosa deve fare agli umbri, questa Giunta Regionale, per essere “dimessa dall’incarico”? È l’ora di un “bel calcio” (metaforico e politico) per mandarli finalmente “tutti a casa”. Ora andiamo sul punto. La Regione, attraverso Sviluppumbria (da quanto si apprende), avrebbe (ma si attende la “ricostruzione ufficiale” sui fatti avvenuti), incaricato una società di comunicazione che ha “scambiato” la foto dell’Umbria utilizzando, per errore, quella della Toscana.
Tale errore non è giustificabile, atteso che su ogni bozza grafica va apposto, per prassi, il “visto si stampi” (evidenziando mancati controlli da parte degli stessi Uffici Regionali), ha provocato danni all’immagine dell’Umbria nonché sin anche “ironia” su scala nazionale. Sono stati tanti i sorrisi. In una “interrogazione a risposta immediata” (e urgente) si chiede alla Giunta Regionale di conoscere se è stata avviata, dalla Regione Umbria, una “indagine interna” per individuare le specifiche responsabilità (per mancati controlli grafici attraverso il “visto si stampi”) afferenti a dipendenti della Regione e/o di Sviluppumbria.
Inoltre si chiede se non si ritiene opportuno, “accertate” le eventuali responsabilità, attivare la “immediata revoca dell’incarico”, alla società per la comunicazione (che ha fatto il “lavoro”), intentando una causa civile, per “danni materiali e immateriali”, valutabili sino a 1 milione di euro. Sono doverose le dimissioni dei vertici di Sviluppumbria e dell’Assessore delegato ma, questo, sarebbe un comportamento “troppo” coerente politicamente. D’avvero troppo. Quasi da fantascienza. Claudio Ricci (Consigliere Regionale).
Commenta per primo