
Carceri: Lega, penitenziari umbri fatiscenti, Bonafede si svegli
“Al governo c’è gente arrogante capace solo di mettere le mani nelle tasche degli italiani che non vede le emergenze che il Paese vive sulla propria pelle: una di queste è la penosa condizione carceraria. Abbiamo presentato l’ennesima interrogazione al ministro Bonafede sulla esplosiva situazione del carcere di Terni. Il ministro non sa o, peggio, finge di non sapere che a Terni c’è pochissimo personale, che lavora con professionalità e a cui va tutta la nostra solidarietà, provato e stretto tra rivolte della popolazione carceraria e fatiscenza della struttura. Bonafede si svegli, parli con gli operatori, si renda personalmente conto delle pessime condizioni: se non è in grado può sempre passare la mano, saranno in pochi a sentire la sua mancanza”. Così in una nota i parlamentari umbri della Lega Virginio Caparvi, Riccardo Marchetti, Luca Briziarelli, Simone Pillon e Barbara Saltamartini.
“Esattamente un mese fa Matteo Salvini era nel carcere di Terni per incontrare e ascoltare con orgoglio e rispetto gli agenti di polizia penitenziaria che fanno uno dei lavori più difficili e meno tutelati”. “Oggi, purtroppo – dice il sindaco Leonardo Latini della Lega – le notizie che arrivano dalla casa circondariale di Sabbione sono preoccupanti e ci riferiscono di una situazione che rischia di divenire insostenibile, a causa di atteggiamenti e comportamenti violenti di alcuni detenuti”.
“Per questo, oltre ad esprimere piena solidarietà agli agenti e al personale impegnato nel carcere di Terni, m’impegnerò in prima persona per capire quali siano i problemi da risolvere, così da intervenire sui nostri parlamentari che si sono già mobilitati a partire dagli onorevoli Caparvi e Saltamartini, per segnalare la situazione al ministro competente, chiedendo conto dei fatti di Terni e proponendo interventi immediati per evitare ogni ulteriore degenerazione”. Il sindaco Latini ha sentito stamattina il direttore della casa circondariale e sta valutando con lui una visita al carcere di Sabbione per verificare di persona la gravità dei fatti che stanno accadendo e concordare possibili interventi.
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