
Acqua razionata in ospedale a Terni, l’azienda smentisce
In merito alla nota diffusa dal Movimento 5 Stelle l’Azienda Ospedaliera precisa che non corrisponde a verità che al Santa Maria sia stata razionalizzata l’acqua. Nella prima mattinata il partito ha inviato la seguente nota stampa: “E’ possibile che basti un lieve aumento dei ricoveri per mandare in crisi l’ospedale di Terni? Che fine ha fatto il cambio di passo per la sanità ternana chiesto dal consiglio comunale? Perché la Regione, di fronte all’emergenza, è capace solo di allungare i tempi di questa agonia? A quasi tre anni dall’inizio della pandemia il Santa Maria è ancora in evidente affanno”.
Così i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Terni che sottolineano: “Basta aumentare di poco i ricoveri per mandare in crisi l’intero sistema. Mancano procedure e controlli che consentano di gestire al meglio i pazienti, ormai costantemente parcheggiati nei corridoi. Questo è frutto della mancanza di posti letto e del mancato aiuto dell’Usl Umbria 2, incapace di assorbire e filtrare pazienti che quindi si riversano al Santa Maria.
Un semplice intoppo crea un effetto valanga. Dopo tre anni come si è attrezzato l’ospedale di Terni per gestire e affrontare le prossime ondate? Da una parte la Regione continua con la sua esasperante lentezza a creare problematiche, dall’altra i direttori delle strutture complesse non fanno nulla per cambiare questo stato delle cose. Notizia di questi giorni è la perdita da parte dell’ospedale di un’altra figura professionale, un anestesista con contratto a tempo indeterminato. Da Terni la gente se ne va, solo i pazienti si moltiplicano e finiscono nei corridoi. La conseguenza è il sovraffollamento nel reparto di rianimazione e la difficoltà a spostare i pazienti una volta guariti. Intanto anche gli stessi operatori sanitari continuano ad ammalarsi peggiorando ulteriormente la precaria condizione lavorativa a cui è costretto il personale.
Continuano, infine, ad arrivare segnalazioni di pazienti che soffrono il caldo nei reparti per la mancanza di aria condizionata sufficiente a rendere accettabile la degenza. Cosa ancor più grave, se fosse confermata, quella relativa al razionamento dell’acqua che starebbe creando non pochi problemi. Una situazione in cui sembra siano gli infermieri a dover andare a comprare l’acqua dai distributori automatici perché l’ospedale la eroga in maniera insufficiente” concludono.
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