
Perugia approvato ordine del giorno, sostegno alle donne in difficolta’
Approvato nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì sera l’ordine del giorno di Progetto Perugia, con il quale si impegna il Sindaco e la Giunta a farsi parte attiva affinché la Regione dell’Umbria costituisca con la massima urgenza un fondo di solidarietà che, oltre ai finanziamenti ordinari per il funzionamento dei consultori previsti dall’art. 3 della L. 194/1978, venga dedicato a rimuovere quelle condizioni di sofferenza socio-economica aggravatesi con la crisi in atto, conseguente alla pandemia Covid-19, restituendo alle donne che lo vorranno quella libertà sancita dalle leggi fondamentali dello stato, di portare a compimento la propria gravidanza e vivere la maternità in piena serenità.
Addirittura siamo stati accusati di aver voluto presentare questa proposta in maniera strumentale, “in questo clima elettorale”. Chissà a quali elezioni facevano riferimento? Era l’unica strategia che potevano percorrere per dare un voto non favorevole ad una proposta chiara e semplice: aiutare quelle donne che se sostenute, nel contesto di crisi economica attuale, potrebbero decidere di non rinunciare a portare a termine la propria gravidanza. Quindi non contro la legge 194, non contro la libertà di decidere della donna, ma dandole invece quegli strumenti che le consentono di realizzarsi pienamente come donna e come madre. Nel rispetto dei principi della nostra stupenda Costituzione.
E vi caricherete al 50% il mantenimento del figlio fino alla completa indipendenza economica? Vi occuperete di fornire un lavoro sicuro e stabile alla madre e a fornirgliene un altro se lo perde, le fornirete un alloggio dignitoso a prezzo calmierato dal quale non potrà essere sfrattata, inserirete prioritariamente il/la figlio/a all’asilo, le fornirete a prezzo calmierato una baby sitter quando serve e i centri estivi?
Siete solo degli ipocriti a cui il benessere sociale delle donne importa esattamente quanto fa comodo per una becera propaganda elettorale, e state rendendo impossibile alle donne decidere liberamente se essere o non essere madri.
“Non si possono costringere le donne a partorire:tutto ciò che si può fare è di imprigionarle entro situazioni in cui la maternità sia per lei l’unica via d’uscita: la legge o i costumi le impongono il matrimonio, si vietano le misure antifecondative e l’aborto, si proibisce il divorzio.” – Simone de Beauvoir – Il secondo sesso