
Sfiducia a Draghi e elezioni, si riparta per una costruzione omogenea
Il duo Conte-Salvini ha assestato un duro colpo al Nostro Paese ed all’Eurozona. Esprimiamo disappunto e preoccupazione per la irresponsabile condotta di Movimento Cinquestelle, Lega e Forza Italia che espone l’Italia al rischio di una preoccupante destabilizzazione.
Fonte PSI
Il paese, indebolito dal covid-19, appesantito da un debito impressionante (150% del pil) e da tassi d’interesse proibitivi, può contare su circa 200 miliardi di euro del piano di emergenza europeo post pandemia e l’autorevolezza e l’alto profilo istituzionale del Presidente Draghi erano la miglior garanzia di una nuova fiducia europea per la realizzazione delle riforme necessarie all’Italia, percepita, purtroppo, assai spesso in passato, come l’anello debole della zona euro.
L’importante azione di governo è stata interrotta ed il rischio è di rimanere in mezzo al guado se non saranno approvati i decreti delegati e gli altri atti esecutivi necessari per attuare le leggi di questo anno e mezzo Ora, dunque, è tutto di nuovo in discussione. Lo scarica barile dei tre partiti apre uno scenario di grande incertezza con le elezioni alle porte in un momento storico tra i più delicati degli ultimi decenni, con l’inflazione alle stelle, il rischio della recessione e la guerra che infuria ai confini europei.
L’uscita di Draghi rischia di segnare anche una battuta d’arresto per l’alleanza occidentale contro l’invasione russa dell’Ucraina. Il Presidente del Consiglio aveva preso una posizione intransigente nei confronti di Mosca ed è stato un artefice delle dure sanzioni contro il presidente russo Vladimir Putin. E guarda caso il trio Conte-Salvini-Berlusconi ha sempre sostenuto il leader russo. Ne fanno le spese i nostri concittadini, italiani ed umbri, che ogni giorno perdono potere di acquisto, sono costretti a sopportare l’aumento esponenziale dei costi delle bollette e del carburante e stentano ad arrivare alla fine del mese.
Ed ora saranno costretti, per mesi, a trovarsi senza un governo nella pienezza dei propri poteri impossibilitato a fronteggiare questa gravissima situazione. Quanto accaduto nei giorni scorsi ha segnato il confine tra le forze politiche che lavorano per gli interessi del Paese e quelle che perseguono esclusivamente l’obiettivo del proprio consenso. C
i rivolgiamo, pertanto, alle prime, affinché anche in Umbria, si lavori da subito alla costruzione di una area politica omogenea, europeista e profondamente riformista che, archiviata la stagione della collaborazione con i cinque stelle, sappia ripartire dalla c.d. agenda Draghi e lavorare per portare l’Italia fuori dal guado, contrapponendosi ai sovranisti, agli anti europeisti, del centrodestra senza più centro. Federico Novelli Segretario Regionale PSI Ursula Masciarri Segretaria Federazione Provinciale PSI Perugia Giuseppe Chianella Segretario Federazione Provinciale PSI Terni
Commenta per primo