
Sulla questione nodo/nodino di Perugia gara a chi la spara più grossa
Si avvicinano le elezioni e la politica sembra voler fare a gara su chi la spara più grossa nella vicenda del nodo/nodino di Perugia. Ancora non esiste su carta neppure il progetto del solo “nodino” (e anche sui finanziamenti non è dato sapere), che già da più parti si sta pensando di perorare progetti sempre più impattanti e costosi.
Michele Guaitini – segretario Radicali Perugia
Andrea Maori – tesoriere Radicali Perugia
Prima è stato il PD di Perugia a proporre di aggiungere al “nodino”, il tratto tra Madonna del Piano e l’ospedale Silvestrini (ma solo a due corsie!). Ora scende in campo anche la Provincia di Perugia che, non si sa a quale titolo, scavalca la Regione Umbria e incontra i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per chiedere finanziamenti per l’intero nodo fino a Corciano. Dal momento che sostiene di averli ottenuti, potrebbe dirci a quanto ammontano?
Prima di pensare al nodo, la presidente della Provincia ha analizzato lo stato disastrato delle strade provinciali che soffrono da anni di una carente manutenzione? E’ al corrente che su parte di esse, proprio per il pessimo stato dell’asfalto, l’Ente che dirige aveva provato lo scorso anno ad imporre un ridicolo limite di 5 km/h per le biciclette e 10 km/h per moto e motorini, poi annullato fortunatamente dal Tar dell’Umbria? Sarà forse il caso di preoccuparsi prioritariamente di reperire fondi per rimettere in sesto tutta la nostra viabilità secondaria?
Il comunicato emesso dalla Provincia tra l’altro è un concentrato di ipocrisia. Parla di benefici ambientali dalla realizzazione del nodo come se costruire nuove strade, che attireranno maggior traffico automobilistico, aiuti a migliorare la qualità dell’aria e della salute dei cittadini.
E già che c’è ci tira dentro anche il trasporto ferroviario, che va sempre di moda. Però naturalmente su questo si parla come sempre solo in maniera generica di “potenziamento” senza dire come, senza preoccuparsi di cercare i finanziamenti e con l’intento di agevolare il “turismo sostenibile”, come se i tanti pendolari della nostra regione – che potrebbero trarre enormi vantaggi da un serio potenziamento del trasporto ferroviario e dare una parziale risposta ai problemi di congestione di traffico dell’area di Ponte San Giovanni – non possano ambire ad averlo.
Egregi sig.ri Maori e Guaitini, vedo che anche voi partecipate alla gara di chi le spara più grandi, sicuramente siete tra le prime posizioni.
I cittadini vogliono soluzioni il più presto possibile, le strade in oggetto sono impraticabili in certi orari.
La storia della ferrovia è una favola che va avanti da troppi anni.
Se esiste quest’immobilismo è grazie a personaggi del vostro spessore.
Buonagiornata
Noi pendolari, costretti a percorrere il tratto Collestrada Madonna Alta, abbiamo certezza del solo orario di partenza, essendo quello di arrivo assolutamente imprevedibile.
Si spera che “quelli bravi”, che possono risolvere il problema, lo facciano al più presto.