
Nodo Perugia, variante libererà dal traffico Perugia e territorio
Nodo Perugia – La sala dell’hotel Decò era piena giovedì16 marzo 2023, a Ponte San Giovanni, e l’attesa era tangibile. Si doveva infatti presentare la tanto sospirata redazione definitiva del progetto del cosiddetto “Nodino”, o meglio prima tratta del grande progetto del “Nodo di Perugia”, la variante che libererà il capoluogo e tutto il territorio circostante dal cappio scorsoio costituito dall’insieme del tratto di E45 tra Collestrada e Ponte San Giovanni e dal raccordo Perugia- Bettolle, nel tratto urbano di Perugia, con le ormai famigerate gallerie. Due colli di bottiglia consecutivi, capaci di infliggere -tra incidenti e rallentamenti di varia origine- estenuanti code a veicoli leggeri e pesanti che, a decine di migliaia ogni giorno si avventurano nell’impresa di uscirne indenni e senza troppi ritardi.
da Chi salverà Ponte San Giovanni
Non a caso l’assemblea si è tenuta a Ponte San Giovanni, il centro urbano più penalizzato, insieme a Collestrada e Balanzano, dall’attuale insostenibile densità di traffico automobilistico, con le relative ricadute negative quanto a salute, qualità della vita e “appetibilità” generale.
A fare gli onori di casa l’Associazione “Chi salverà Ponte San Giovanni?”, sorta spontaneamente circa un anno e mezzo fa, che si è battuta fin dall’inizio per risollevare dalla polvere,a cui sembrava destinata, un progetto, quello del Nodino, che promette di allontanare da Ponte San Giovanni e territorio adiacente buona parte dei veicoli che attualmente ne intasano giornalmente le strade.
Nodo Perugia – Ne hanno brevemente parlato il presidente, Luigi Ercolani e il portavoce Fausto Cocciari, prima di passare la parola ai numerosi rappresentanti delle istituzioni regionali e comunali, convenuti al Decò per illustrare il valore e il significato dell’opera pubblica che ormai è sul nastro di partenza, come testimoniato dalle carte che illustrano i particolari più attesi del progetto definitivo. Beninteso, ha più volte ripetuto Ercolani, il Nodino non deve essere altro che la prima parte del Nodo di Perugia, che libererà finalmente tutto il comprensorio perugino dal traffico soffocante e tutta la regione Umbria da una cronica condizione di difficoltà di collegamenti, che ne pregiudica una possibilità di sviluppo al pari con le esigenze dei tempi.
A sua volta l’assessore regionale Melasecche, che si e battuto coraggiosamente e in prima persona per far transitare tra le istituzioni umbre l’indispensabilità dell’opera e fronteggiare le reiterate e rumorose manifestazioni di protesta, dopo aver rivolto il saluto agli intervenuti e sottolineato l’importanza dell’occasione, ha dato la parola all’Ing. Naldini, il tecnico della Regione che ha seguito tutto il percorso della progettazione.
È seguita la dettagliata descrizione dell’opera, nei suoi caratteri di novità e rispetto di tutte le normative ambientali alle quali l’ANAS si è dovuta attenere, in considerazione del particolare valore ambientale, storico e paesaggistico dei luoghi interessati dalla bretella stradale.
Dalla lunga e accurata analisi delle carte, esaminate sullo schermo, a beneficio del pubblico, sono emersi alcuni particolari molto rilevanti, che hanno dato risposte soddisfacenti alle comuni aspettative di tutti i presenti in sala.
In sintesi:
- Le peculiarità storiche e paesaggistiche del borgo di Collestrada verranno totalmente rispettate. A lavori conclusi, il colpo d’occhio che ne risulterà non apparirà sminuito nel suo pregio, anzi probabilmente amplificato, dato l’impiego delle più moderne modalità di realizzazione: galleria artificiale completamente interrata, a cui seguirà un radicale processo di rinverdimento e riambientalizzazione di tutta la superficie interessata dai lavori.
- Il bosco “a Farnetto”, sovrastante la galleria che attraverserà la collina tra Collestrada e la strada provincialeper Torgiano, non verrà minimamente danneggiato, in quanto l’opera di scavo procederà ben sotto il punto più alto della collina, fino a 70 m. di profondità, evitando così ogni possibile interferenza con l’apparato radicale degli alberi. In definitiva, il complesso monumentale, paesaggistico e ambientale della zona di Collestrada non verrà minimamente modificato.
- Alavori conclusi, anche il sistema stradale interno che consente l’accesso al borgo di Collestrada, risulterà migliorato e più sicuro, poiché una nuova strada correrà parallela alla SS 75, in direzione Foligno, e sarà a servizio dell’abitato moderno e del borgo di Collestrada, mentre l’attuale strada in salita, che passa adiacente al cosiddetto “Palazzone” sarà adibita unicamente a pista ciclabile, con conseguente radicale riduzione del traffico automobilistico, con una maggiore sicurezza per il polo scolastico.
Queste sono le caratteristiche più rilevanti, accanto ad altre numerose che qui non è possibile elencare, che dovrebbero servire a far calare il livello di allarme che in questi ultimi tempi è stato molto elevato nei sostenitori del no al Nodino.
Al termine dell’esposizione l’Ing. Naldini ha risposto a varie domande di chiarimento da parte del pubblico presente. In particolare, illustrando il nuovo svincolo di Collestrada, frequentemente teatro di gravi incidenti. Naldini ha chiarito come saranno eliminati tutti i caratteri di problematicità che oggi sono presenti, anzitutto la brusca riduzione del numero di corsie che entrano nel tratto critico di E45, tra Collestrada e Ponte San Giovanni: le due corsie che provengono dalla direzione Ravenna entreranno infatti direttamente nella galleria, in direzione Madonna del Piano-Roma, mentre sotto di essa laSS75, proveniente da Foligno, si inserirà, sempre a due corsie, nell’attuale E45 in direzione Ponte San Giovanni, eliminando quella strettoia iniziale che attualmente è la prima origine delle code che si creano all’altezza della rampa in salita verso Perugia, che verrà peraltro affiancata da una seconda rampa di accesso.
A proposito di questa ultima precisazione, Luigi Ercolani ritiene che solamente dopo la presentazione da parte dell’ANAS del relativo progetto, potranno essere superate le perplessità sull’effettiva efficacia di tale intervento.
Prendono poi la parola numerosi rappresentanti delle istituzioni comunali, l’assessore Margherita Scoccia, i consiglieri Cesaro, Morbello, Mattioni, Befani, ognuno dei quali rievoca il progressivo convincimento maturato nell’ambito dell’Amministrazione e del Consiglio comunale di Perugia, relativamente all’assoluta necessità di realizzare quella che appare in prospettiva una vera circonvallazione della città di Perugia, con tutti i benefici di varia natura che ne deriveranno.
Molto significativo, a questo proposito, l’intervento del Segretario comunale del Pd, Sauro Cristofani, venuto anche lui a portare l’adesione del suo partito alla realizzazione del Nodino. Con tale intervento, infatti, è stato di nuovo sancita la convergenza sul progetto di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, che compongono il ventaglio dei partiti umbri, ad eccezione di due consiglieri, che già in occasione del voto in Consiglio comunale si erano astenuti.
Nodo Perugia – Tuttavia Cristofani ha voluto rimarcare che Ponte San Giovanni non potrà dirsi libera dall’assedio del traffico se non quando sarà stato realizzato il prolungamento del Nodino, almeno fino all’Ospedale regionale e alle zone industriali di via Settevalli e via Pievaiola. Quest’ultima – usando le sue parole – sta letteralmente morendo, per via delle difficoltà logistiche che sta affrontando a causa delle problematicità e dell’aleatorietà delle consegne di merci, costrette ogni giorno a misurarsi con l’inadeguatezza del Raccordo Perugia – Bettolle e della E45, nel tratto incriminato. Conclude, rivolto all’Ass. Melasecche, invocando una generale concordanza d’azione della politica regionale su questo progetto fondamentale e l’adozione da parte di ANAS di un atteggiamento di disponibilità verso le richieste di mitigamento dei disagi che verranno dalla popolazione, al fine di progressivamente ricomporre la frattura che si è determinata nella popolazione che abita nelle zone interessate dai lavori della nuova strada.
traffico – Questa necessità di una ricomposizione delle asprezze manifestatesi nelle due parti in cui si è divisa l’opinione pubblica del territorio, grazie ad una disponibilità dell’ANAS in sede di conferenza dei servizi, viene espressa altresì negli interventi di tutti gli amministratori intervenuti. Conferma questa, che la ferita che si è aperta in lunghi anni di contrapposizioni e polemiche deve avviarsi ad essere in ogni modo sanata.
Particolare rilievo meritano infine, tra gli altri, gli interventi di due autorevoli e benemeriti cittadini di Ponte San Giovanni, che godono di particolare stima tra la popolazione.
Il dottor Roberto Rossi, per lunghi decenni medico di famiglia a Ponte San Giovanni, ha commentato i dati riportati dalla centralina che l’ARPA ha collocato all’altezza del Piazzale Bellini, rilevando che questi ultimi presentano valori non lontani da un livello di accettabilità della qualità dell’aria, considerati in una media quotidiana. Al contrario, una centralina collocata dalla stessa ARPA per alcuni mesi nei pressi della sede stradale della E45, ha fatto registrare un livello molto superiore, di circa il 30%, per inquinanti strettamente riconducibili al traffico stradale, come il pericolosissimo Biossido di Azoto, agente che può causare gravi malattie respiratorie ed oncologiche, soprattutto nella parte più fragile della popolazione. Dalle parole del dottor Rossi emerge dunque, in tutta la sua potenziale gravità, il problema dell’inquinamento atmosferico provocato dal traffico eccessivo di veicoli, fin dall’inizio denunciato dal comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?” come motivo preminente della sua costituzione e della sua opera di convincimento in favore della realizzazione del Nodino.
Molto apprezzato ed applaudito è stato anche l’intervento del dottor Antonio Campanile, titolare di un’azienda di rilevanza nazionale ed europea, che negli anni è cresciuta, assicurando per decenni ricchezza per il territorio e lavoro per moltissime famiglie. Il dottor Campanile ha rievocato gli anni della sua infanzia e adolescenza, nella via Manzoni dove allora risiedeva, facendo notare che già allora (anni ’60 del secolo scorso) quella via era pericolosa e poco praticabile a causa del traffico intenso che ne faceva uso. Si domanda dunque, provocando un vivo applauso del pubblico, come sia stato possibile che, per spingere al compimento dell’opera, sia stata necessaria la nascita di un comitato popolare, mentre il “Nodo” già da decenni reclamava una sua particolare urgenza. Conclude mettendo in evidenza la difficoltà, per la propria azienda, rappresentata dalla continua incertezza del trasporti merci, che oggi scoraggerebbe ogni altro imprenditore ad investire in questo territorio.
L’assemblea si conclude, dopo oltre tre ore di intensa partecipazione di tutti i presenti, con un ultimo saluto da parte dell’assessore regionale Enrico Melasecche, che elenca anche tutta una serie di ulteriori opere ferroviarie: stazioni nei pressi di Collestrada e Ellera, riattivazione della tratta Ponte San Giovanni – Terni, che consentiranno un sviluppo di tutto il territorio regionale.
Mi dispiace ma siete male informati, saluti, Luigi Fressoia
Analisi completamente sbagliata, non può-lo dice anche Anas nella sua relazione – il nodino alleviare il traffico a PSG. Approccio al problema vetusto e infedele.
ma una volta non si firmavano gli articoli? Oppure trattasi semplicemente di un bollettino dettato? Credo che sarebbe stato opportuno informarsi meglio prima.
Alessandro Vinti
Si comporti educatamente e sia più attento
l’articolo è firmato da “Chi salverà Ponte San Giovanni”, li conosce no?
il direttore
Ribadisco quanto ho scritto e francamente non capisco dove abbia riscontrato la maleducazione da parte mia. Stia sereno Direttore. Alessandro Vinti
Il suo tono non è bello, lei non tiene conto che, come testata giornalistica, abbiamo e lo continueremo a fare dato voce sempre a tutti.
Si chiama democrazia…
E poi basterebbe cercare nel sito con parola chiave “nodino” e trovare tutte le versioni. Questa l’aveva vista? O vede solo quello che le fa comodo?
https://www.umbriajournal.com/ambiente/nodino-perugia-assembla-pubblica-al-park-di-ponte-san-giovanni-503446/
Ah le volevo ricordare che il problema lo vivo direttamente, passo lì tutti i giorni e a volte anche in più tappe.
cordialità
il direttore
Caro Direttore, ho letto tutto, stia tranquillo. L’articolo che Lei premurosamente mi ricorda fa riferimento all’assemblea pubblica del 10 marzo organizzata dal coordinamento delle associazioni contrarie al nodino. Assemblea pubblica appunto, che implica una ricerca di confronto. La riunione del 16 marzo invece non ho capito se era su invito o con criteri di selezione che a me sfuggono. Questo a proposito della democrazia che lei mi rinfaccia. Ma dell’organizzazione di questo incontro Lei non ha colpe ovviamente. Preciso che io ho da ridire su questo articolo che già dal titolo mi sembra un po’ “sbilanciato” e in particolare sull’introduzione che, salvo quella righetta in mezzo che discrimina i veri autori, mi pare un tutt’uno con il resto del pezzo. Ma sicuramente mi sbaglio. Ah dimenticavo, anch’io percorro tutti i giorni quella tratta e sono fermamente convinto che prima di sperperare centinaia di milioni di euro pubblici e devastare un territorio per sempre ma intanto con 12/13 anni di cantieri e centinaia di mezzi pesanti costretti a passare proprio dentro Ponte San Giovanni (nel progetto c’è anche questo!), avrei provato a raddoppiare almeno le due “famose” rampe di innesto al raccordo Perugia-Bettolle (i veri colli di bottiglia). Progetto fattibilissimo. Sicuramente in minor tempo e con molta meno spesa. E anche con meno cemento ovviamente. Ma forse il problema è proprio questo. Alessandro Vinti
Sì, si sbaglia
Si continua a fare disinformazione su questo tema
Il nodino NON risolverà minimamente il traffico dell’abitato di Ponte San Giovanni che è composto al 90% dal traffico dei residenti.
Consumerà solo suolo pregiato nella zona del bosco di Collestrada e nella piana tale 2 anse del Tevere a Miralduolo. È un colossale spreco di denaro pubblico che farà guadagnare solo costruttori e politicanti. È una vergogna. Le colonne sul tratto urbano del raccordo Perugia Bettolle continueranno a formarsi ancora, soprattutto nelle ore di punta.. La situazione NON cambierà di una virgola, chi dice il contrario fa solo i suoi interessi, o quelli dei suoi amici…
La disinformazione la fa chi non dà voce a tutti.
Il direttore
Non mi sembra che in questo articolo si sia data voce a chi è contrario a questa “opera”. Fare informazione significa pubblicare dati e fatti, non il resoconto schienato di una presentazione che era a senso unico. Sin dal titolo di questo articolo dove si afferma falsamente (lo afferma l’Anas, non il sottoscritto) che si risolverà il problema del traffico a Perugia e il territorio si fa disinformazione.
State giocando sulla buona fede dei cittadini e sulla loro disinformazione. Raccontate delle verità purgate a vostro uso e consumo. Raccontate che il Nodo risolve il problema degli ingorghi ma non dite che il Nodino non li risolve. Un conto è il Nodo, altro è il Nodino. Nessuno di noi ha espresso dubbi sul Nodo ma il Nodino è altra cosa per cui è disonesto verso gli uditori confondere i due termini.
Mi rendo conto che non avete i rudimenti base sull’importanza del Bosco di Collestrada né sul valore dei terreni agricolibdi pregio. Questa conferma ci viene dalla ignoranza di Melesecche che definisce un ecosistema ZSC “boschetto di querciole”.
saluti e salute
Articolo senza firma, ovviamente, e pieno di inesattezze. Chissà se proverete mai a metterci la faccia e se avrete mai il coraggio di confrontarvi, ma ne dubito.
Guardi che è firmato da chi lo ha inviato
ma legga no?
Solo sterili quanto inutili polemiche personali.
Arthur Bloch. “Mai discutere con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza”