
Mondo HORECA, commercianti e tassisti in protesta il 26 marzo
Il mondo HORECA si unisce a commercianti e tassisti, venerdì 26 marzo a Perugia in piazza IV Novembre (ore 14,30) in contemporanea con le altre città italiane. Scendono in piazza venerdì 26 marzo, lanciando l’hashtag #blocchiamolitalia, le imprese di TNI Horeca Italia, che hanno deciso di unirsi ai tassisti e ai commercianti per una manifestazione nazionale di protesta contro le misure insufficienti messe in campo dal governo Draghi.
La mobilitazione coinvolgerà diverse città italiane: Torino, Roma. Napoli, Firenze e anche Perugia, dove taxi e ristoratori si ritroveranno in piazza IV Novembre.
“Dopo un anno di pandemia, nulla è cambiato. Ancora una volta siamo stati presi in giro da tutte le forze politiche. Il Governo deve risarcire i danni subiti dalle nostre aziende, dovute alle chiusure e alle restrizioni anti contagio. Abbiamo già fatto ricorso contro la presidenza del Consiglio e attendiamo l’udienza del 4 giugno, ma nel frattempo abbiamo deciso tornare nelle piazze, unendoci ai tassisti e ai commercianti in questa legittima protesta.
Il decreto legge Sostegni – afferma Virgilio La Penna, coordinatore di TNI Horeca Italia per l’Umbria – è una delusione. Arriveranno briciole, totalmente insufficienti a salvare le nostre imprese. Intanto continuiamo a pagare tasse, contributi, utenze e non ce la facciamo più” . “Ci rivolgiamo a tutte le categorie e ai dipendenti delle nostre aziende, sfiniti dai ritardi della cassa integrazione. Uniamoci e blocchiamo l’Italia”, è l’appello di Naccari.
“Ormai da un anno siamo in una situazione non più sostenibile – dicono i taxisti di Uritaxi –, abbiamo prestato servizio quando le strade erano deserte, abbiamo speso soldi per divisori e sanificazione, adottiamo ogni cautela e siamo sempre rimasti a disposizione del e fasce deboli del a popolazione, i nostri servizi sono ridotti del ’80/90%. Il turismo è fermo, teatri, cinema, ristoranti, alberghi chiusi. Congressi, fiere, meeting e manifestazioni culturali annullati!”
E poi ancora: “Non incassiamo nulla ma dobbiamo pagare tasse e contributi e le spese di mantenimento delle nostre aziende! Nessuno sconto, nessuna dilazione, “ristori” e “sostegni” insufficienti, in un anno abbiamo ricevuto contributi che hanno coperto appena il 2% delle spese sostenute! Certi contributi non sono mai arrivati, grazie alla cecità dei burocrati!
Sono necessari:
- Contributi a fondo perduto regolari e consistenti
- il blocco dei mutui per tutto il 2021
- la contribuzione figurativa per tutto il 2021
- La proroga è la immediata attivazione da parte dei Comuni dei “buoni taxi”
- la vaccinazione immediata della categoria per garantire la salute degli operatori e della clientela
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