Virna Venerucci è presidente della Fondazione Umbra Architettura

Cambio di vertice alla FUA: Virna Venerucci presidente, Catana e Moressoni nel Cda

Virna Venerucci è presidente della Fondazione Umbra Architettura
Virna Venerucci

Virna Venerucci è presidente della Fondazione Umbra Architettura

Virna Venerucci, architetto eugubino, è stata nominata nuova presidente della Fondazione Umbra per l’Architettura (FUA). Il cambio di vertice è avvenuto il 30 luglio. Nel nuovo Consiglio di Amministrazione (Cda) entrano anche gli architetti Rosaria Catana e Paolo Moressoni.

Venerucci ha ringraziato l’Ordine degli Architetti di Perugia per la fiducia accordata e ha espresso gratitudine all’architetto Bruno Mario Broccolo e al Cda uscente per il lavoro svolto. Ha dichiarato che la Fondazione ripartirà dai progetti strategici già avviati, come la collaborazione con Seed (Design actions for the future), il cui prossimo appuntamento si terrà a Perugia dal 25 al 28 settembre 2024.

Un altro progetto di rilievo è Erasmus+, che ha permesso a 30 architetti di viaggiare e acquisire nuove competenze lavorando in studi europei. Questa volta, la FUA sarà capofila di un consorzio di 13 ordini professionali, una sfida importante e motivo di grande soddisfazione per il lavoro svolto.

La piattaforma Smart ArK Academy sta contribuendo alla formazione degli architetti in tutta Italia, un’iniziativa che sta portando grandi risultati. Venerucci ha ricordato anche la collaborazione con la Galleria dell’Umbria e con enti e amministrazioni per convegni e seminari sui temi dell’architettura, dell’urbanistica, del restauro e della cultura delle città.

L’obiettivo primario della nuova presidenza sarà valorizzare la figura dell’architetto in un’epoca di grandi cambiamenti culturali, ambientali e sociali. La professione dell’architetto può avere un ruolo rilevante nell’affrontare temi come i cambiamenti climatici, la sostenibilità, la rigenerazione urbana e la convivenza con le nuove intelligenze artificiali.

Venerucci ha concluso sottolineando che gli architetti saranno sempre più chiamati a governare la complessità con la consapevolezza di essere parte di un sistema globale, una sfida che richiede impegno e dedizione.

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