Covid, Sileri: è finita solo la parte acuta dell’epidemia

Covid, Sileri: è finita solo la parte acuta dell'epidemia. Riprogrammare green pass e mascherine dopo calo ricoveri e intensive

Covid, Sileri: è finita solo la parte acuta dell’epidemia

“Quando si dice ‘è finita’, non è corretto, dobbiamo piuttosto dire che ‘è finita la parte più acuta dell’epidemia’, siamo infatti in una fase di transizione e stiamo andando verso l’endemia, un momento in cui i dati ci consentono di allentare alcune misure ma, ancora, con molta gradualità”.


Fonte
DIRE


Avanti sì ma con giudizio, dice Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, rispondendo alle domande dell’agenzia Dire sulla rimodulazione di alcune misure come il green pass, anche nella sua versione rafforzata.

“Una riformulazione del green pass può essere programmata più avanti, farlo oggi è prematuro- sottolinea Sileri- Serve ancora osservare l’andamento dell’epidemia delle prossime settimane, potrà esservi, mi auguro, un dimezzamento del numero dei posti letto in terapia intensiva occupati e questo potrà aiutarci a fare delle scelte. Accanto ad una modifica del green pass però ci sono anche altre misure da rivedere- evidenzia il sottosegretario- tra queste la quarantena per la scuola, su cui possiamo agire per i dati dei contagi in diminuzione, che vediamo già in queste settimane, così come grazie al numero di nuove vaccinazioni. Le altre misure su cui agire, ma su questo servirà ascoltare la comunità scientifica, sono l’isolamento dei positivi asintomatici e quello dei paucisintomatici”, precisa ancora Sileri.

“E ancora l’utilizzo della mascherina al chiuso: più avanti potrà essere programmato ma aspetterei comunque ancora due o tre settimane per poter mettere in cantiere questa nuova gradualità di misure, sicuramente una riflessione sul green pass andrà fatta a livello europeo. Stiamo andando incontro ad una stagione con più spostamenti e a livello comunitario sarà importante concertare eventuali modifiche al certificato verde.

Attenzione però-avverte Sileri- tutto questo dobbiamo farlo in un’ottica di prospettiva sul lungo termine, programmando per tempo le misure da intraprendere al termine della stagione calda. Servirà ragionare a livello globale per far fronte ad un’eventuale recrudescenza della circolazione del virus nel periodo autunnale, programmando le eventuali necessità per le persone più a rischio”.

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