Tragedia a Perugia, comunità scossa per la strage di famiglia, chi erano gli Scoccia
Una tragedia familiare ha scosso la comunità di Fratticiola Selvatica, dove tre persone sono state trovate morte nel giardino di casa. I corpi di Enrico Scoccia, Maristella Paffarini e della loro figlia Elisa Scoccia sono stati rinvenuti ieri mattina. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, il 69enne Enrico avrebbe ucciso la moglie e la figlia prima di togliersi la vita. A scrivere dei dettagli di questa strage, i principali quotidiani della carta stampata dell’Umbria.
La scoperta è avvenuta quando il fidanzato di Elisa, preoccupato per la sua assenza al lavoro, è andato a cercarla. Elisa, 39 anni, lavorava come cassiera presso il Testone di Santa Maria degli Angeli e avrebbe dovuto aprire l’esercizio commerciale. Non vedendola arrivare, i colleghi hanno contattato il fidanzato, che si è recato al casolare dei genitori di Elisa a Fratticiola Selvatica.
Nel giardino della casa, nascosto alla vista dalla strada, sono stati trovati i tre corpi. Elisa giaceva a terra, colpita alla schiena, mentre Maristella, ancora in costume da bagno, era stesa su una sdraio, sfigurata da un colpo di fucile al volto. Il corpo di Enrico, con il fucile tra le gambe, era su una scalinata che porta a un annesso dell’abitazione.
Un vicino di casa ha riferito di aver sentito cinque colpi di fucile domenica pomeriggio. Gli inquirenti ipotizzano che Enrico abbia prima ucciso la moglie e la figlia e poi si sia suicidato. I corpi potrebbero essere stati lì per circa 48 ore. Un primo esame esterno dei cadaveri sarà seguito da un’autopsia per chiarire ulteriormente la dinamica e l’orario delle morti.
Enrico Scoccia, ex usciere della Galleria Nazionale dell’Umbria, era descritto come una persona tranquilla e riservata. Tuttavia, sembra che soffrisse di depressione, forse aggravata da un intervento chirurgico alla schiena che gli aveva causato problemi di mobilità. Questa condizione potrebbe aver contribuito al tragico gesto.
Non sono stati trovati biglietti o lettere che spiegassero il motivo dell’omicidio-suicidio. La famiglia non sembrava avere problemi economici e non c’erano dissidi evidenti tra i membri. Elisa aveva buoni rapporti con i genitori e aveva deciso di trascorrere la settimana di ferie con loro.
Sul posto sono intervenuti il magistrato di turno della procura della Repubblica di Perugia, il sostituto procuratore Gemma Miliani, e il procuratore capo Raffaele Cantone, che hanno coordinato gli accertamenti della polizia. Gli agenti della squadra mobile, guidati dal vice questore Maria Assunta Ghizzoni, insieme alla volante e alla polizia scientifica, hanno effettuato tutti i rilievi necessari per ricostruire la dinamica dei fatti.
Il medico legale, dottor Luca Tomassini, si occuperà delle autopsie per verificare se ci siano elementi impossibili da appurare senza un esame approfondito. Un vicino di casa ha riferito di aver visto Enrico lunedì mattina, ma non è sicuro del giorno esatto. Gli inquirenti stanno cercando di capire se il suicidio sia avvenuto a distanza dagli omicidi.
La comunità di Fratticiola Selvatica è sotto shock per questa tragedia, mentre le indagini continuano per fare luce su quanto accaduto e sui motivi che hanno portato a questo drammatico epilogo.
La polizia ha raccolto diverse testimonianze nell’ambito dell’indagine sulla triplice morte violenta avvenuta a Fratticiola Selvatica.
I vicini di casa
“Abbiamo sentito cinque spari, forti, a raffica, sparati in sequenza ravvicinata”. A parlare è un loro vicino l’ex rettore dell’Università degli studi di Perugia, Franco Moriconi, con la sua famiglia vive a una manciata di passi dal luogo del delitto, ma non ha minimamente pensato che quei colpi potevano riferirsi a questo. Si era pensato che potesse essere qualche cacciatore fuori stagione.
Un vicino ha dichiarato che era arrivato sul posto per dare da mangiare agli animali ma non ha visto o sentito niente. E’ poi tornato a casa e ha appreso della scoperta dei cadaveri dalla tv. A quel punto è tornato sul luogo della tragedia.
Sono stati sentiti anche altri vicini di casa, in particolare una donna, Mariateresa, che vive a circa 400 metri dal casolare del delitto e che ogni mattina passa praticamente dietro all’abitazione degli Scoccia. La donna ha spiegato di aver conosciuto meglio Enrico nel periodo in cui era stato operato alla schiena perché anche suo marito aveva subito un intervento chirurgico simile nello stesso periodo. Molto spesso si fermava a prendere il caffè con loro, a fare una chiacchierata, ma non sa davvero cosa possa essere successo.
Chi erano
Enrico Scoccia era conosciuto per la sua carriera alla Galleria Nazionale dell’Umbria e per la sua passione per la caccia al cinghiale, che aveva dovuto sospendere a causa di problemi di salute. La sua condizione fisica e psicologica era peggiorata negli ultimi anni, portandolo a soffrire di depressione. Nonostante sembrasse essersi parzialmente ripreso, la sofferenza accumulata potrebbe essere riemersa, forse scatenata da un litigio o un’incomprensione familiare.
La moglie, Maristella Paffarini, era dipendente della prefettura di Perugia, assistente sociale e docente per diversi corsi alla scuola di pubblica amministrazione di Villa Umbra. Era iscritta alla Cgil di Perugia e attiva nel mondo sindacale. Si ritiene che sia stata la prima vittima, colpita mentre prendeva il sole in giardino. A ricordarla è lo stesso prefetto Armando Gradone: «Siamo sconvolti e amareggiati, era una persona preziosa. Fra pochi giorni avrebbe festeggiato il pensionamento. Davvero una notizia terribile».
In quei giorni la figlia, Elisa Scoccia, cassiera storica del Testone di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, era in ferie e si trovava dai genitori. Il fidanzato, suo collega di lavoro, preoccupato per la sua assenza al lavoro, si è recato alla casa paterna, dove ha trovato il corpo della ragazza a terra, colpita alla schiena. Elisa era una persona riservata, senza profili social e con poche foto pubbliche. Anche i genitori erano descritti dai vicini come persone riservate ed educate, trasferitesi da Perugia circa dieci anni fa. Il compagno, originario di Magione, un passato da pescatore al Lago, l’aveva sentita l’ultima volta sabato, stando alla ricostruzione degli amici.
Tragedia a Perugia: trovati morti Enrico ed Elisa Scoccia e Maristella Paffarini [FOTO E VIDEO]
La chiamata al custode
«Ho dei problemi a casa». Sono le parole che Enrico Scoccia avrebbe detto telefonicamente a una persona che si occupa di svolgere qualche lavoro nel casolare della strage. Scoccia e il custode di casa si sarebbero sentiti nella giornata di venerdì perché c’era la legna da rimettere a posto per l’inverno, con il custode che gli avrebbe proposto di venire velocemente a fare il lavoro e il 69enne gli avrebbe risposto «ora ho dei problemi a casa».
Le indagini
Maristella viene stata trovata su un lettino prendisole, in giardino. Vicino il corpo senza vita della figlia, a terra. Poco lontano Enrico Scoccia: ha il volto devastato da un colpo di fucile e l’arma vicina al suo cadavere. Tutti elementi che fanno propendere verso l’ipotesi di un omicidio-suicidio. Tutti elementi che, assieme ai rilievi della polizia scientifica e alle prime ricognizioni svolte dal medico legale Luca Tomassini, fanno orientare le indagini sul versante di un omicidio-suicidio.
Il racconto del fidanzato
«Non la sentivo da tre giorni. Ho saputo che non era andata al lavoro e allora sono andato a casa dei suoi, dove mi aveva detto volesse stare qualche giorno. Quando sono arrivato, li ho trovati così. Una strage». Questo il drammatico racconto che il fidanzato di Elisa Scoccia ha fatto agli investigatori. Quando è arrivato nel casolare e ha visto i corpi si è messo ad urlare e a chiedere aiuto in mezzo alla campagna di Fratticiola Selvatica. Le sue urla sono state sentite distintamente dai vicini, da Mariateresa, la donna che abita a qualche centinaia di metri da lì e che ha raccontato di aver sentito dei spari nel pomeriggio di sabato, quindi tre giorni prima del ritrovamento. Spari avvertiti – come detto – anche da altri residenti. I loro corpi, quindi, sono in giardino per tre giorni.
Erano molto riservati
Una vita riservata, quella della famiglia Scoccia, a Fratticiola Selvatica. Al bar della frazione, qualcuno ricorda il marito-padre, Enrico, per la sua passione venatoria. Ma molti dicono che la coppia, moglie e marito, si vedevano poco o pochissimo in giro.
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