Fronte del dissenso, fuoco alle multe ricevute dal ministero, davanti all’Agenzia delle Entrate

Dal 1 maggio finita stagione green pass, era ora, vediamo cosa cambia

Fronte del dissenso, fuoco alle multe ricevute dal ministero, davanti all’Agenzia delle Entrate

Hanno bruciato le multe e le sanzioni ricevute per protestare contro l’obbligo vaccinale e contro le multe. Un gruppo di cittadini del Fronte del Dissenso Umbria, mercoledì mattina, si sono ritrovati davanti all’Agenzia delle entrate di Perugia. Capofila Moreno Pasquinelli che, insieme a Gianluca Cirignoni, ha bruciato e gettato dentro un bidone tutte le lettere di Equitalia ricevute, rispedendo l’avviso al mittente.

La misura è colma!

“La misura è colma! Dopo essere stati sospesi dal lavoro e privati del salario – hanno detto – i lavoratori over 50 che non si sono sottomessi all’illegale obbligo vaccinale stanno ricevendo multe e sanzioni. E’ l’ennesimo sopruso del governo Draghi”.

Moreno Pasquinelli

Insieme a loro c’era anche l’avvocato Chiara Attala che a commentato la non regolarità della stessa. “La lettera non è chiara, c’è un problema di comunicazione che si trova a monte. Le leggi devono essere chiare e devono arrivare ai cittadini – ha detto l’avvocato riferendosi alle lettere ricevute dall’Agenzia dell’Entrate -. Se non c’è trasparenza il cittadino non è in grado di comprendere. Questa è la prima difficoltà”.

A scrivere è il ministero della Salute, ma su carta intestata dell’Agenzia delle Entrate. “Questa è la prima anomalia – spiega l’avvocato -. Quando il cittadino è in difficoltà si trova nell’impossibilità di difendersi difronte a una norma non chiara, contradditoria e discriminatoria. Nessuno è fuori del dettato normativo – continua Attala -, perché ci sono gli articoli 13 e 32  della Costituzione, c’è il Regolamento Europeo 953/2021, quando ci dicono che applicano la legge, questa non è mai da sola nel panorama normativo. E’ inserita e va letta insieme a tutte le altre”. 

Avvocato Chiara Attala

E poi il legale dice: “Quel senso di angoscia e di ansia che abbiamo provato non è per i cento euro di multa, ma perché ha nominato sulla fiducia di poter sbagliare e quell’errore poi provoca delle conseguenze. Lavoriamo più su noi stessi che non c’è errore in quello che facciamo, quando sentiamo che è giusto il nostro diritto di difesa. Non c’è errore, qualsiasi risposta è corretta quando ci appartiene, perché noi stiamo rispondendo per la nostra dignità umana, quella non si tocca è inviolabile. Devono spiegarci quali sono le evidenze scientifiche che impongono un trattamento medico a colui che è nato dal 7 gennaio 1971, ma non si applica a quello che è, invece, il 16 giugno dello stesso anno. Il virus ha anche questa particolarità riesce ad individuare il 50enne che è nato dal 7 gennaio fino al 15 giugno, ma non dal 16. Coloro che sono nati successivamente non violano la normativa. Questo da un punto di vista di evidenza scientifica è oscuro”. 

Ed infine conclude l’avvocato: “C’è un insieme di storture, di violazione delle normative. Riprendiamoci la responsabilità delle nostre scelte perché siamo capaci e forti, insieme anche di più”. 

I problemi post super green pass

La pandemia ha creato tanti problemi, non solo mascherine e restrizioni. A questo si aggiunge anche l’obbligo vaccinale per gli over 50. Chi non si vaccina viene emarginato e considerato malato.  L’obbligo del Super Green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50 è caduto il primo aprile e a chi ha superato questa soglia d’età potrà tornare a lavoro mostrando solo il green pass base. I non vaccinati, però, continuano ad avere problemi. I docenti, per esempio, che rientrano al lavoro non possono stare vicino ai loro alunni in classe, ma nascosti. Secondo alcuni questo sarebbe diseducativo. Chi non è vaccinato sarebbe inidoneo, oltre che malato.

Nuova protesta

Moreno Pasquinelli ha poi annunciato una nuova protesta. Una marcia che sarà a Perugia il 25 aprile da Piazza Italia fino a Piazza IV Novembre, anche per manifestare contro la guerra e contro il governo Draghi. Appuntamento alle ore 10. “Non parteciperemo alle celebrazioni, ma noi andremo a dire la verità su come stanno le cose. Tra covid e guerra c’è una medesima strategia: portarci da uno stato di emergenza all’altro, affinché chi comanda possa fare il bello e il cattivo tempo. Accusano Putin di essere un dittatore – dice Pasquinelli -, noi abbiamo subito tre anni di dittatura. Loro non hanno il titolo per criticare, né Putin, né nessun altro. Noi non resteremo chiusi in casa, perché dalla pandemia alla guerra, c’è un’unica strategia: spaventarci per renderci impotenti. Noi siamo potenti. Dobbiamo essere uniti”. 



 

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