Donna vittima di violenza denuncia il marito, salvata dai Carabinieri, lui finisce in carcere

Donna vittima di violenza denuncia il marito, salvata dai Carabinieri, lui finisce in carcere

Una donna che si rivolge ai Carabinieri di Giano dell’Umbria, per le violenze subite da anni e mai denunciate in passato. Un uomo arrestato e condotto nel carcere di Spoleto. Questa è la triste storia capitata a una signora, vittima di soprusi e violenze subite dal marito convivente. Una vicenda che si è risolta grazie all’intervento dei militari dell’Arma.


di Morena Zingales
Fonte: Comando Provinciale Carabinieri di Perugia


A chiamare i Carabinieri, al numero di emergenza 112, è stata la madre della donna vittima di violenza. Quest’ultima si era rifugiata da lei, insieme al figlio, dopo aver denunciato le violenze del marito.

I militari della Stazione di Giano dell’Umbria sono intervenuti e hanno scoperto l’uomo che colpiva la porta di ingresso dell’abitazione dove si era rifugiata la donna. Calci e pugni all’uscio, suonando il campanello con insistenza e urlando frasi minacciose nei confronti della moglie.

La richiesta d’intervento al 112 e la professionale opera svolta dai militari dell’Arma ha consentito di porre fine alla vicenda con l’arresto dell’uomo che, come detto, è condotto nel carcere di Spoleto.


La nota dell’Arma e il codice rosso: L’aspetto importante da sottolineare di questa triste vicenda attiene alla capacità di creare “empatia” nel rapporto vittima – Carabinieri, ossia costruire un rapporto di fiducia per la risoluzione delle violenze reiterate nel tempo e mai oggetto di denuncia fino a pochi giorni fa. Tale connotazione di fiducia nell’Istituzione confermata dalla chiamata al 112 e la pronta e reattiva risposta dell’Arma, rappresentano la formula più idonea di contrasto a forme di violenza di genere, anche per consentire alla Magistratura, attraverso un quadro esaustivo degli operanti, di adottare i provvedimenti maggiormente idonei. Le fattispecie di reato in materia di codice rosso rappresentano oggi una delle priorità nel lavoro dell’Arma dei Carabinieri, che deve costantemente improntare il proprio operato volto a instillare fiducia nelle istituzioni, garantendo professionalità e senso di tutela, come in questo caso in cui la donna ha ritrovato il proprio “rifugio” nella Stazione dei Carabinieri di Giano dell’Umbria, dove richiedere aiuto per le violenze subite da anni e mai denunciate in passato. Tale opera di sensibilizzazione dei militari che ricevono le denunce, nel creare empatia con le vittime delle violenze di genere e l’azione istituzionale sinergica con le associazioni di settore in relazione alle vittime (cd. fasce deboli) rappresenta la strategia che il Comando Provinciale di Perugia sta approntando in tutte le Stazioni dipendenti adottando un “format” unico di trattazione della materia presso ciascuna delle 9 Compagnie territoriali, tra cui si annovera anche quella di Spoleto, incentivando il dialogo con il cittadino/potenziale vittima anche mediante cicli di conferenze e incontri presso le piccole comunità del territorio.

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