Condannati a pena sospesa gli animatori del centro estivo per la morte di Gianmaria
Condannati – La tragedia del giovane Gianmaria, avvenuta il 15 luglio 2021 durante una gita al Centro estivo di Città di Castello, ha portato a una condanna a quattro mesi con pena sospesa per i due animatori del centro estivo. Secondo le indagini, il bambino era in acqua senza braccioli e ha finito per affogare in una parte della piscina dove non riusciva a toccare il fondo. Nonostante l’allarme dato da un amico, non è stato possibile salvarlo.
La Procura della Repubblica, rappresentata dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, aveva contestato ai due animatori il reato di omicidio colposo e omesso controllo, sostenendo che non avessero effettuato controlli visivi adeguati sui bambini durante il bagno.
La consulenza medica del dottor Massimo Lancia confermò l’annegamento come causa del decesso del giovane.
Dopo un processo che ha coinvolto testimonianze e prove, il giudice Lidia Brutti ha ritenuto i due animatori responsabili, pur riconoscendo loro le attenuanti. I familiari di Gianmaria, tra cui il padre noto allenatore di calcio, Davide Ciampelli, avevano ritirato la costituzione di parte civile iniziale.
In una fase preliminare del procedimento, l’amministratrice legale dell’agriturismo e la responsabile del centro estivo erano state giudicate con rito abbreviato e condannate rispettivamente a un anno e 8 mesi di reclusione.
Il procedimento è ora in attesa di essere esaminato dalla Corte d’appello, e la difesa dei due giovani imputati condannati sta considerando l’opportunità di presentare un ricorso. Gli imputati sono assistiti dall’avvocato Nada Lucaccioni.
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