
Conclusione indagini sanità, legali Bocci, nessuna nuova contestazione
«Dall’avviso di conclusione delle indagini oggi ricevuto leggiamo che nessun fatto nuovo viene contestato a Gianpiero Bocci, diverso da quello per cui si trova a giudizio e per cui ha subito un lungo periodo di arresti domiciliari». A scriverlo in un comunicato stampa sono i legali, dell’ex sottosegretario agli interni, David Brunelli e Alessandro Diddi, che contestano anche: «In particolare, per quanto riguarda l’accusa di aver creato una associazione per delinquere insieme con Catiuscia Marini e Luca Barberini, riteniamo che si tratti di una ipotesi priva di qualunque base logica e probatoria».
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Secondo Brunelli e Diddi infatti, Bocci risulta contemporaneamente indagato solo in relazione ad una delle «tante procedure concorsuali per “manipolare” le quali sarebbe sorta l’associazione ed è ben strano che, dopo aver costituita una simile organizzazione poi, secondo la stessa formulazione, non se ne sia affatto servito».
Prova del reato associativo
Su quella che è la prova del reato associativo, “che non può risolversi semplicemente dalla prova dei singoli reati contestati a ciascuno degli imputati”, scrivono che: «Non risulta da alcun atto dell’indagine la presenza della ipotizzata “rete di sistema”, a meno che con questa espressione giornalistica non si intendano normali relazioni tra esponenti politici, tra l’altro, espressione di posizioni neppure troppo vicine, come quelle tra Bocci e la Marini. Confidiamo, quindi, che il castello accusatorio messo in piedi dai pubblici ministeri possa – è scritto alla fine della nota – rapidamente franare di fronte all’autorità giudiziaria».
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