Tentato di tutto per salvare Mauro, tragedia lungo una parete rocciosa della Balza della Penna
L’articolo narra la tragica vicenda che ha portato alla morte di Mauro Giorgis, un esperto alpinista di 61 anni durante una scalata nella zona del Piobbico. La sua improvvisa scomparsa è stata molto probabilmente causata da un infarto cardiaco, lasciando sgomenti e sconvolti i suoi compagni di cordata e l’intera comunità alpinistica.
Secondo il racconto di uno degli scalatori presenti, il malore di Giorgis è stato immediatamente riconosciuto e si sono attivati per tentare di rianimarlo. Hanno anche stabilito una videochiamata con i sanitari del servizio di emergenza 118, i quali hanno fornito supporto e indicazioni durante il tentativo di salvataggio. Purtroppo, nonostante gli sforzi congiunti e l’arrivo tempestivo dei soccorritori sul luogo, non è stato possibile salvare la vita dell’alpinista.
La Balza della Penna, luogo dell’incidente, è una parete rocciosa molto frequentata dagli appassionati di montagna dell’Altotevere. La presenza di diversi gruppi di escursionisti e alpinisti durante il fine settimana testimonia la popolarità e l’attrattiva di questa zona per gli amanti delle attività all’aperto.
Il recupero della salma di Giorgis è stato reso ancora più complesso a causa di un violento nubifragio che ha colpito la zona. L’elicottero di soccorso, dopo aver fatto sbarcare un tecnico di elisoccorso e un medico sul luogo dell’incidente, ha dovuto attendere una finestra di tempo stabile per effettuare il recupero in sicurezza. Nel frattempo, gli altri membri della cordata sono riusciti a scendere autonomamente, grazie anche all’aiuto dei vigili del fuoco.
Mauro Giorgis era un uomo apprezzato e stimato nella comunità alpinistica, nonché una figura molto attiva nel Club Alpino Italiano (CAI) di Città di Castello. Il presidente del CAI ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di un amico e compagno di avventure, descrivendo Giorgis come una persona speciale e un esperto delle scalate. La tristezza e il dolore per la sua prematura scomparsa sono condivisi da tutti i suoi amici e conoscenti del CAI.
La salma di Mauro Giorgis è stata trasferita all’obitorio di Urbania, dove sarà a disposizione dell’autorità giudiziaria per le indagini necessarie. Sebbene non sia ancora stata effettuata un’autopsia, sembra evidente che la causa del decesso sia da attribuire a un infarto. L’alpinista lascia la moglie e due figli, tra cui Gregorio, promessa nel lancio del martello e membro dell’Atletica Libertas.
Il sindaco e l’assessore allo sport hanno inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia Giorgis, mentre l’intera comunità alpinistica e gli amici si uniscono nel dolore e nell’affetto verso Mauro, ricordandolo come un uomo generoso, appassionato e competente nel suo campo. La sua prematura scomparsa rappresenta una grande perdita per la comunità alpinistica e per tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Non è la prima volta che la Balza della Penna è teatro di tragiche vicende legate all’arrampicata. Nel passato, altri alpinisti hanno perso la vita in questo luogo impegnativo e affascinante. Questi incidenti sono un triste ricordo della pericolosità di questa attività e dell’importanza di rispettare le misure di sicurezza.
L’intera comunità alpinistica è unita nel dolore per la perdita di Mauro Giorgis e si stringe attorno alla sua famiglia, offrendo le più sentite condoglianze. La passione per la montagna e l’arrampicata rimarranno vive nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di condividere esperienze e avventure con Mauro, ricordandolo come un compagno coraggioso e appassionato.
L’incidente di Mauro Giorgis ci ricorda l’importanza di praticare attività all’aria aperta con la massima cautela e di essere sempre consapevoli dei rischi connessi. L’alpinismo, seppur emozionante e gratificante, richiede preparazione, competenza e attenzione costante per garantire la propria sicurezza e quella dei compagni di cordata.
In queste ore di lutto, la comunità alpinistica riflette sulle lezioni apprese da questa triste vicenda e rinnova l’impegno a promuovere la cultura della sicurezza in montagna. Che la passione per l’arrampicata continui a vivere, alimentata dalla memoria di Mauro Giorgis e dalla consapevolezza che la montagna richiede rispetto e prudenza.
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