Minimetrò di notte e il rumore assordante, i residenti sono disperati

Gli immobili più esposti sono pressoché invendibili o particolarmente deprezzati

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MINIMETRO'

Minimetrò di notte e il rumore assordante, i residenti sono disperati

da Avvocato Andrea Barbetti (un lettore)
PERUGIA – Ho appreso qualche giorno fa che il Comune di Perugia ha deciso di prolungare l’orario di funzionamento notturno del Minimetro nei mesi di giugno e luglio con modalità simili a quelle già da tempo adottate per il periodo di Umbria Jazz, vale a dire con ultima corsa alle ore 1,45 seppure limitatamente al sabato sera.

Se da un certo punto di vista tale determinazione appare condivisibile per cercare di incentivare in qualche modo l’utilizzo di un impianto di trasporto caratterizzato da costi ingenti e da risultati estremamente deludenti ormai sotto gli occhi di tutti, da un altro, di sicuro più circoscritto ma non meno degno di rilievo, non si può fare a meno di osservare come l’amministrazione locale perseveri nel pregiudicare i più elementari diritti di coloro che, per sventura, abitano in prossimità della linea.

Il rumore ininterrotto della fune, ma anche quello delle navette in stazione, già di per sé molto disturbante di giorno per 15 o 16 ore tanto da costringere a tenere gli infissi sempre serrati, diviene assolutamente insostenibile di notte e tale da impedire il riposo oltre che l’apertura delle stesse finestre proprio nel periodo estivo (si immagini che la scorsa settimana sono stato svegliato di soprassalto alle ore 3 del mattino causa manutenzione dell’impianto peraltro frequentemente svolta).

A ciò si aggiunga che gli immobili più esposti sono pressoché invendibili o particolarmente deprezzati.

Nonostante l’avvicendamento politico alla guida della città, nulla è cambiato rispetto a 9 o 10 anni orsono quando si costituì perfino un comitato contro il rumore per cercare di intraprendere delle iniziative poi sfociate in un procedimento penale terminato con una discutibile archiviazione e di cui, peraltro, fui protagonista svolgendo la professione di avvocato.

A tale proposito lo scorso anno mi sono permesso di sottoporre la questione all’attenzione del Sindaco, anche in veste di collega, ma non ho ricevuto neppure una doverosa risposta di cortesia.

A questo punto non mi resta che riprendere in considerazione l’idea di promuovere una causa civile, ancorché dispendiosa in termini di costi e di energie, che peraltro già qualche anno addietro ero stato sul punto di avviare salvo poi essere costretto a rinunciarvi per sopravvenuti motivi familiari, cercando magari di convincere qualche altro condomino nel frattempo rassegnatosi a subire questa sorta di “sopruso legittimato”.

Poiché non sono solito rassegnarmi facilmente, ho ritenuto di scrivere per rappresentare che il problema rumore Minimetro persiste immutato a distanza di quasi dieci anni e che molte famiglie o persone anziane sono costrette a subirlo “nel silenzio più totale”.

3 Commenti

  1. Il racconto dell’avvocato è di estrema trasparenza ed inquadra appieno la realtà dei fatti. Purtroppo la nostra società è spesso basata sull’ufficialità delle informazioni che provengono dai dirigenti pubblici, le cui dichiarazioni tuttavia non sono sempre in linea con la levatura sociale che agli stessi viene riconosciuta. Nel caso del Minimetrò lo stato di fatto è sintetizzabile in due parole: poca utenza / tanto rumore.
    Per converso, le dichiarazioni ufficiali sono di dubbia attendibilità sia per quanto attiene l’andamento positivo dell’azienda di mobilità (è notorio che le carrozze del minimetrò circolano semivuote per la maggior parte della giornata) sia per quanto attiene la “silenziosità” del sistema di locomozione (se da una parte è vero che il procedimento penale è stato archiviato, dall’altra è anche vero che è permanente una situazione di illiceità amministrativa ufficiale ma scomoda e quindi tenuta nascosta nel buio dell’ufficiosità o, peggio, dell’ignoranza assoluta).
    Cordiali saluti

  2. Concordo pienamente con Massimo e condivido quanto riportato dall’Avv. Barbetti.
    Credo inoltre che la sperimentazione notturna (già fallita più volte ricordate i taxi?) sia più un “riconoscimento” ai commercianti del centro che un reale servizio per tutta la comunità che comunque tirerà i fuori i soldi per far bere a qualche decina di ragazzi qualche birra in più nei vari locali aperti di notte (non penso che molte famiglie torneranno dopo le 01,30 dal centro….)e non credo nemmeno che si ridurrà il raggiungimento del centro in auto.
    Infatti non comprendo perchè se l’intenzione è salvare i vagoncini dalla mancanza dei passeggeri previsti si sono fatte politiche per agevolare il parcheggio nell’acropoli; casomai occorreva fare l’opposto ma si sarebbe rischiata forse una mezza rivoluzione…..
    In ogni caso continueremo a restare svegli, incluso bambini ed anziani, dormendo ben 4 ore e mezzo per notte dal momento che il trenino si ferma circa 40 min dopo l’ultima corsa e riparte un’ora prima dell’apertura sempre non ci sia la forzata manutenzione notturna da fare (altra follia per un mezzo che attraversa zone densamente popolate), ma tanto il rumore “per legge” non c’è.
    Chissà se lungo i binari ci fosse stata l’abitazione di qualche amministratore locale tutto ciò sarebbe accaduto…….
    Coraggio e saluti.

  3. Caro avvocato Barbetti quanto da lei detto rispecchia in assoluto la verita’.In questi ultimi tempi il rumore e’ addirittura aumentato mi chiedo ma i valori che ha rilevato L’arpa sono attendibili? le ultime rilevazioni a quanto tempo fa’ risalgono?Si tratta di veri e propri SOPRUSI ai danni dei cittadini e la cosa piu’ deludente che anche un procedimento penale sia stato archiviato.Io promuoverei una causa civile trovare persone stufe di essere prese per i FONDELLI non é difficile

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