
Esame farsa Luis Suarez, Juve, indagato dirigente sportivo
Le indagini sul caso Suarez “hanno fatto emergere ipotesi (invero tuttora al vaglio degli inquirenti) di false dichiarazioni al pm rese dall’avvocato Chiappero e dal dirigente (della Juventus – ndr) Paratici in occasione delle audizioni presso la procura di Perugia”. Nello specifico oltre alla misura cautelare interdittiva della sospensione per otto mesi dall’esercizio del pubblico ufficio per la rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli, per il direttore generale Simone Olivieri, per la professoressa Stefania Spina e per il componente della commissione “Celi Immigrati”, prof. Lorenzo Rocca, spunta il nome del responsabile dell’area sportiva della Juventus Fabio Paratici. False informazioni a pubblico ministero il reato ipotizzato a suo carico in un’informazione di garanzia. E’ quanto si legge nell’ordinanza con cui il gip Piercarlo Frabotta ha disposto una serie di misure interdittive.
Il direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici contattò il ministro dei Trasporti Paola de Micheli, sua amica di infanzia, “per velocizzare la pratica ministeriale di riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez”. E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta della procura di Perugia e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza secondo le quali il ministro diede a Paratici il contatto del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi. De Micheli, si legge ancora, “ha
ammesso” di aver procurato il contatto.
I “meticolosi approfondimenti investigativi”, è scritto nell’ ordinanza del Gip di Perugia Piercarlo Frabotta, hanno consentito “di comprendere come nei primi giorni del mese di settembre 2020 la dirigenza della Juventus si sia mossa ai massimi livelli istituzionali per velocizzare la pratica ministeriale del riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez”. E vanno visti in quest’ottica i contatti tra il ds Fabio Paratici e la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Paola De Micheli – si
legge – ha ammesso di aver procurato all’amico d’ infanzia Paratici il contatto di Frattasi Bruno, capo di gabinetto del ministro dell’ Interno”. Per effetto della segnalazione, prosegue il giudice, ci sono state “successive interlocuzioni tra l’avvocato Chiappero ed il vice prefetto Dinacci Antonella, sempre afferenti la problematica del conseguimento della cittadinanza italiana da parte del calciatore Suarez”.
“Ieri a telefono … eee … ‘ sono Fabio Paratici’. E’ il direttore sportivo della Juventus. Io lo stavo per manda’ aff … Cioè, Paratici è più famoso di Mattarella. E’ il direttore sportivo più potente al mondo. E, praticamente niente, devo dare una mano a far passare l’esame di lingua italiana a Suarez”. E’ quanto disse Simone Olivieri, direttore generale dell’Università per stranieri di Perugia, l’8 settembre scorso in una conversazione con una dipendente. Il frammento del dialogo – captato attraverso una intercettazione ambientale – compare nelle carte del procedimento giudiziario avviato dalla procura presso il capoluogo umbro.
La Juventus, nel confermare l’avviso di garanzia a Fabio Paratici, ribadisce “con forza la correttezza dell’operato” del suo dirigente e “confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli”. Lo si legge in una nota pubblicata sul sito del club.
Dall’indagine è tra l’altro emerso che i contenuti della prova d’esame di Suarez erano stati “preventivamente comunicati” al calciatore, “giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università”.
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