Manifestazione Cinghiali – Le verità non dette, sabato 21 settembre a Perugia

Manifestazione Cinghiali – Le verità non dette, sabato 21 settembre a Perugia

Manifestazione Cinghiali – Le verità non dette, sabato 21 settembre a Perugia

Sabato 21 settembre a Perugia, in piazza Italia, davanti alla sede della regione Umbria, dalle ore 16, avrà la luogo la manifestazione Cinghiali – Le verità non dette organizzata dal Comitato Cittadini per la Sicurezza e la Convivenza Pacifica con i Cinghiali. Un comitato costituito da liberi cittadini, con l’adesione di diverse associazioni, locali e non, a tutela dell’ambiente e degli animali.

I cittadini si dichiarano profondamente indignati e preoccupati per le false notizie circolanti, senza alcun rigore scientifico, e per le conseguenti politiche messe in atto dalla Regione, a sostegno delle affermazioni della Coldiretti e delle associazioni venatorie, supportate dal documento redatto lo scorso anno dal commissario alla peste suina africana (PSA) Vincenzo Caputo riguardante la prevenzione della stessa.

Il commissario Caputo si è inoltre recentemente dimesso, anche a seguito del parere contrario dell’Europa in merito alle azioni di caccia indiscriminata proposte, le quali si sono rivelate non solo non risolutive ma peggiorative nella diffusione della malattia.

I cittadini intendono manifestare per divulgare la conoscenza sostenuta da verità scientifiche in contrapposizione all’ignoranza del profitto, fomentatrice di odio e paura verso le altre specie, cinghiali in questo caso, e chiedono ai responsabili istituzionali di farsi portatori di un cambiamento, di aprirsi a metodi nuovi già sperimentati in altri contesti, metodi non cruenti, a salvaguardia non solo degli animali, ma della stessa biodiversità e dell’equilibrio sempre più precario tra uomo e ambiente.  Una convivenza pacifica, che venga incontro alle necessità di tutti, è possibile.

Facendo riferimento a fonti documentate e ad esperti in ambito veterinario ed etologico, si intendono sottolineare delle tematiche particolarmente rilevanti:

– il sovrappopolamento dei cinghiali in Italia è stato causato dall’introduzione, da diversi decenni, di specie non autoctone, estremamente più prolifiche di quella locale, esclusivamente per interessi venatori e senza pensare, in termini etologici, alle conseguenze;
– la peste suina africana (PSA) non è una zoonosi, le carni infette possono addirittura essere consumate in sicurezza (come ribadito sia nel documento reperibile nel sito del Ministero dell’Ambiente che in quello redatto dall’ex commissario Caputo, che addirittura propone di donare le carni eventualmente infette alle mense per i bisognosi), pertanto ci si chiede in che modo possa costituire un’emergenza sanitaria tale da giustificare un eccidio preventivo anche degli animali sani;
– i cinghiali, privati della sicurezza del loro habitat naturale (i boschi), si avvicinano alle città e alle coltivazioni in cerca di cibo, ma è comunque possibile attuare forme di prevenzione non cruente, dall’educazione dei cittadini ai comportamenti migliori da tenere, alle recinzioni ad hoc per mettere in sicurezza i fondi coltivati, recinzioni assolutamente efficaci e per le quali esistono sovvenzioni dell’Unione Europea ai coltivatori;
– il posizionamento di gabbie trappola nei parchi urbani è una decisione gravissima per pericolosità (può entrarci chiunque: un bambino che gioca, un cane che segue un odore…) e mancanza di decoro, in quanto anche quei cittadini noncuranti delle sorti di un cinghiale probabilmente non gradirebbero, durante le loro passeggiate o allenamenti, di trovarsi difronte ad un animale in gabbia e sofferente, o addirittura di assistere alla sua uccisione. Non siamo nel Far West;
– si prevede un abbattimento di 44000 cinghiali all’anno, il doppio di quanto previsto finora, in un’ottica di eradicazione quasi totale di un’intera specie; questo porterà ad un’estensione del calendario venatorio ed anche a un aumento proporzionale di tutti i “danni collaterali” della caccia, in termini di vittime umane, vittime tra i cani utilizzati per la caccia al cinghiale, inquinamento da piombo nell’ambiente, che è anche luogo di raccolta di prodotti commestibili come funghi o tartufi, solo per fare alcuni esempi;
– al di là delle personali sensibilità e delle proprie scelte alimentari, si ritiene inoltre raccapricciante che un documento ufficiale ed istituzionale, come quello redatto dal team dell’ex commissario.

Caputo, possa contenere l’indicazione di cominciare dalle mamme e dai cuccioli, espressione che dovrebbe scuotere il cuore e la coscienza di chiunque possieda un minimo di empatia.

1 Commento

  1. se solite verità scientifiche tipo quelle sbandierate dal 2020 al 2022???? scienza o no, non voler riconoscere il problema della proliferazione incontrollata, con tutto ciò che ne consegue, di certa fauna selvatica equivale a dire vivere nel mondo dei sogni.

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