Acquasparta, firmata la Carta dello Scoppio per valorizzazione e tutela monti Martani
Il primo passo sottoscritto nella frazione disabitata dello Scoppio come gesto simbolico
Di Rossano Pastura
“Sviluppare un impegno comune affinché il territorio dei Monti Martani venga considerato nella sua unitarietà e diventi un patrimonio condiviso dell’area vasta compresa tra i Comuni che ne fanno parte, tra le province di Terni e Perugia; individuare comuni strategie, strumenti di confronto, proposta, decisione, promozione, progettazione e ricerca di finanziamenti; individuare e attivare strumenti e piani di comunicazione condivisi rispetto al territorio dei Monti Martani”.
Sono questi i principali obiettivi contenuti nella “Carta dello Scoppio”, il documento sottoscritto questa mattina in un luogo simbolico e suggestivo, la chiesa di San Michele Arcangelo presso la frazione disabitata di Scoppio, nel comune di Acquasparta.
L’evento, promosso dal Comune di Acquasparta, è stato appropriatamente chiamato “il Primo Passo”, rappresentando una prima iniziativa volta a stimolare un processo di condivisione che includa quanti più attori interessati possibili, sia pubblici che privati, a promuovere forme di tutela e sviluppo di questo meraviglioso pezzo dell’ Umbria, rappresentato dai Monti Martani.
L’iniziativa rientra nel progetto “In Naturalibus” (realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo) ed è in continuità con “Le Terre dei Borghi Verdi” (progetto sul turismo lento che coinvolge, oltre a quello di Acquasparta, altri 16 comuni umbri – leterredeiborghiverdi.it).
La scelta del luogo della firma non è casuale, Scoppio è un paese fantasma, al centro esatto dei Monti Martani.
Abbandonato negli anni ’50 del secolo scorso, oggi, con la sua marginalità, il suo silenzio, il suo degrado, ma anche con la sua straordinaria bellezza e con le sue enormi potenzialità di suggestione è stato scelto di recente dal regista Wim Wenders per alcune scene del film documentario “Papa Francesco – Un uomo di parola” presentato al Festival di Cannes nel 2018.
“Dallo Scoppio – ha sottolineato nel suo intervento l’assessore del Comune di Acqusparta, Guido Morichetti – vorremmo che partisse una piccola rivoluzione nel modo di intendere queste montagne, i loro borghi, i sentieri, le tante possibilità offerte dalla natura e dalla vita all’aria aperta, che, finalmente, in tanti tornano a considerare determinanti per la qualità della nostra vita, specie dopo l’esperienza della pandemia”.
Nelle premesse della Carta si legge “che i Monti Martani” sono “il luogo ideale d’incontro delle comunità, delle associazioni, degli individui che risiedono nei diversi versanti e nei borghi alle loro pendici, che siano il posto giusto per recuperare e rilanciare valori e opportunità condivisi, da sostenere e sviluppare facendo rete”.
Nel documento si evidenzia come “i Monti Martani siano un giacimento di cultura, storia, e tradizioni legate al lavoro, all’accoglienza, alla vivibilità e al rapporto con la natura, con enormi potenzialità ancora da strutturare”.
La catena dei Martani, che separa la valle del Naia dalla valle Umbra, può essere “un luogo attrattivo per il turismo, per nuovi modi di abitare e di vivere il rapporto con la natura, il paesaggio, il lavoro e le nuove tecnologie” e per questo occorre attuare politiche e strumenti in grado di tutelarla e valorizzarla “come parco culturale, bene comune e ecosistema”.
La carta elaborata dal Comune di Acquasparta si rivolge a numerosi Enti: i Comuni, quali soggetti principali, protagonisti di un programma pluriennale, la Regione Umbria, le Province di Terni e Perugia, l’Afor, l’ARPA, i Carabinieri Forestali, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e le Polizie Locali.
A questi vanno aggiunti numerosi altri attori, associazioni, Pro Loco, il CAI, l’Università, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio dell’Umbria, le diocesi, le Comunanze agrarie e gli operatori economici.
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