
Sfollati terremoto, via dagli alberghi entro il 10 e 30 aprile, con distinguo
Entro il 30 aprile tutti gli sfollati del sisma umbri dovranno lasciare le strutture ricettive dove ancora alloggiano, ma alcuni saranno chiamati a trovarsi una sistemazione alternativa già dal 10 aprile. Lo ha stabilito la Protezione civile regionale attraverso una ordinanza. I primi che dovranno lasciare gli alberghi – il 10 aprile – sono tutti “i soggetti la cui abitazione ha avuto valutazione di agibilità con esito B-BF e C, ospitati in alberghi – è detto nell” ordinanza – situati in comuni diversi da Norcia e Cascia, dove non si riscontrano difficoltà di reperimento di immobili in locazione con conseguente ricorso al Contributo di autonoma sistemazione (Cas)”.
Il termine del 10 anche per
Termine del 10 aprile anche per “tutti i soggetti la cui abitazione ha avuto valutazione di agibilità con esito E-EF e non hanno avanzato istanza di assegnazione della Sae”, ma è “fatta salva la possibilità di ricorrere al Cas”.
Chi resta fino al 30?
Chi potrà restare fino al 30 aprile sono “tutti i soggetti che hanno avuto assenso a seguito di istanza all” assegnazione delle Soluzioni abitative emergenziali, tenuto conto dell” imminente assegnazione delle Sae”, che “potranno usufruire dell” ospitalità alberghiera fino alla consegna delle medesime; tutti i soggetti la cui abitazione ha avuto valutazione di agibilità con esito AF, B-BF e C, ospitati negli alberghi di Norcia e Cascia, tenuto conto che entro metà di aprile si concludono le consegne delle Sae e conseguentemente si ritiene si rendano disponibili immobili da locare con conseguente ricorso al Cas”.
Le dead line
Il documento della Protezione civile si conclude ricordando che “decorsi i termini sopra specificati, non verrà più garantita l” ospitalità presso strutture alberghiere e coloro che continueranno ad usufruirne dovranno provvedere, dalla rispettive date, a proprio carico al pagamento del soggiorno”. Infine viene ancora una volta specificato che “il Cas è concesso alle famiglie proprietarie o affittuarie la cui abitazione ha un esito di inagibilità, consentendogli pertanto di stabilirsi in un” abitazione alternativa in attesa di ricostruire la propria abitazione”.
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